Si vuole che il primo nome della Calabria fosse stato "Aschenazia" dal suo primo abitatore "Aschenez", nipote di Jafet, figlio di Noe'. Egli sarebbe approdato sulla costa dove ora sorge Reggio Calabria, che, a perenne memoria dell'ipotetico avvenimento, ha intitolato a lui una strada: "via Aschenez ".

31 marzo 2007

Pillole di Marzo dalla Calabria


Catanzaro. La città di Catanzaro ha partecipato dal 7 all'11 Marzo, attraverso la sua Pro Loco, alla Borsa Internazionale del Turismo di Berlino, uno dei più importanti eventi fieristici specializzati nel settore turistico. Erano presenti operatori del settore turistico provenienti da più di 180 paesi del mondo. Sicuramente un'ottima opportunità per promuovere e far scoprire le numerose attrattive offerte dalla nostra terra.

Polistena. Il 21 Marzo si è celebrata a Polistena la dodicesima “Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie” organizzata da Libera e da Avviso Pubblico.
Don Luigi Ciotti ha definito la manifestazione “un momento di grande riflessione” sottolinando il fatto che si è voluto testimoniare “il positivo che è presente in questa terra meravigliosa”.

Rossano. Il Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro l'8 Marzo ha incontrato a Rossano i 42 sindaci dello Jonio cosentino. In questa occasione ha affermato: “La Calabria è una priorità per il bene dell'intero Paese ed ha bisogno di molte infrastrutture”; ha anche ricordato che il Governo con l'ultima Finanziaria ha stanziato 2,5 miliardi di euro per il completamento dell'A3 e 100 milioni di euro per la messa in sicurezza della statale 106 jonica.

Catanzaro. Sono scesi in piazza alcune centinaia di studenti dell'Università Magna Graecia di Catanzaro, per protestare contro i tagli decisi dalla Regione Calabria nei confronti del polo oncologico del campus universitario di Germaneto.

Cosenza. Il reparto di Oncologia dell'Ospedale Mariano Santo di Cosenza, ha ottenuto dal Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri, il Certificato di Eccellenza, aggiudicandosi il primo posto in Calabria ed il quarto in Italia.

Corigliano Calabro. Fino al 20 Maggio si terrà al Castello Ducale di Corigliano Calabro una mostra d'arte sacra dedicata a San Francesco di Paola, denominata “Tra fede, storia e devozione popolare”. La mostra verrà presentata in due percorsi, il espositivo al Castello Ducale, il secondo itinerante lungo i luoghi frequentati dal Santo durante la sua permanenza a Corigliano Calabro.

Frascineto. Il primo Aprile sarà inaugurato il Museo delle Icone e della Tradizione Bizantina dove saranno esposti oltre 250 icone provenienti da Russia Bulgaria, Grecia, Romania e Serbia, oltre ad arredi sacri, paramenti e libri liturgici della tradizione Bizantina.
Il percorso di fruizione delle opere si presenta duplice nella sua natura: al percorso all’interno dell’edificio museale, si accompagna un percorso esterno che riguarda la Chiesa di Santa Maria Assunta, la Chiesa di San Basilio Magno in Ejanina e la Chiesa di San Pietro, monumento nazionale.

Catanzaro. E’ stato realizzato al Policlinico Universitario del Campus di Catanzaro un delicatissimo intervento, grazie al quale è stato completamente ricostruito il volto di un paziente gravemente compromesso da una neoformazione fronto–orbito-etmoidale. Si legge in una nota dell’Ateneo che si è trattato “di un delicatissimo intervento di asportazione radicale della neoformazione e di ricostruzione della fronte, della fossa cranica anteriore, dell’orbita e di riposizionamento spaziale dell’occhio sinistro, eseguito dall’equipe chirurgica dell’Unità Operativa di Chirurgia Maxillo-Facciale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Mater Domini, diretta dal professor Mario Giudice, che ha visto coinvolti in una visione di interdisciplinarietà più specialisti (chirurgomaxillo-facciale, neurochirurgo, anestesista)”.

Paola. Il prossimo 2 maggio sarà Francesco Rutelli, vice Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro ai Beni Culturali, ad inaugurare le solenni celebrazioni che si terranno in occasione del V centenario della morte di San Francesco. In tale occasione l’amministrazione provinciale presenterà un progetto per la valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici. Da citare, al riguardo, la proposta dell’amministrazione provinciale di istituire una mostra sulle lettere inedite del Santo della Carità oltre alla composizione di un’opera musicale inedita in onore di San Francesco coinvolgendo le più importanti e riconosciute istituzioni musicali italiane, europee e mondiali.

Catanzaro. Dal 29 Marzo al 2 Aprile verrà ospitato dall’ Università di Friburgo in Germania il quinto Corso Internazionale di Oncologia molecolare e Immunologia Sperimentale. Il corso organizzato congiuntamente dall’Università Magna Graecia e dal Karolinska Institutet di Stoccolma, avrà come tema gli aspetti innovativi della terapia dei tumori, fornendo una visione aggiornata degli ultimi studi nel campo dell’ immunità e della oncologia molecolare.





28 marzo 2007

"La Calabria piace agli italiani"

Da "Il Giornale di Calabria"

COSENZA. Gli italiani hanno una percezione positiva della Calabria che piace a sette di loro su dieci. È quanto emerge da un sondaggio realizzato dall’Eurispes Calabria e dal corso di laurea specialistica in Teoria della prassi comunicativa e cognitiva dell’Università della Calabria. Dall’indagine emerge anche che per il 45,6% degli intervistati, la regione evoca il turismo e le bellezze ambientali. Anche i pregiudizi sono in calo, soprattutto tra i giovani, ma non mancano le note dolenti: per un italiano su quattro, la Calabria è ancora sinonimo di criminalità organizzata e per il 26,4% del campione evoca arretratezza e disagio socio-economico. La ricerca di Eurispes ed Unical evidenzia pure che si fa strada l’anticalabresità endogena dal momento che le percezioni negative vengono in maggior parte da abitanti di regioni meridionali (21,8%), mentre si riducono al Centro (19,2%) e al Nord (16,4%). Scendendo nel particolare, emerge poi che sono le donne di età compresa tra i 18 ed i 35 anni residenti al Nord le maggiori “tifose” della Calabria. Sono loro, infatti, che hanno scelto le risposte “abbastanza positiva” e “molto positiva” nell’83,1% dei casi contro il 77,1% degli uomini.

19 marzo 2007

San Francesco da Paola

Lo spunto per questo mio nuovo post mi è stato dato da un articolo che ho letto sul Giornale di Calabria. Si parlava della ventiquattresima edizione del “Natale sul posto di lavoro” organizzata dall’associazione internazionale “ Calabresi nel mondo” presieduta dal cav. Giovanni Amoruso presidente della suddetta associazione che ha ricordato, tra l’altro, un importante evento che si terrà in Aprile a Paola e cioè il V centenario dalla morte di San Francesco di Paola. Il Santo, emigrato in Francia, è invocato dalla gente che va per mare ed è dal 1963 patrono della Calabria e di tutti i calabresi emigrati che portano con loro il culto e la devozione. Naturalmente ho avuto subito l’esigenza di andare a documentarmi sulla vita, le azioni e le doti che hanno reso grande il Santo Calabrese, scoprendo cose molto interessanti.
Nato a Paola il 27 marzo 1416, all’età di quindici anni fu accompagnato presso il Convento di S. Marco Argentano dove manifestò da subito la sua propensione per la preghiera accompagnata da doti di pietà e da manifestazioni soprannaturali, che contribuirono ad alimentare la sua fama di grande taumaturgo. Lasciato il convento ancora giovanissimo, intraprese un pellegrinaggio insieme ai genitori. Si recò ad Assisi, dopo aver visitato Montecassino, Roma ( dove redarguì lo sfarzo di un cardinale dicendogli “Nostro Signore non andava così”), Loreto ed i romitori presso Monte Luco.
Si capisce già come stesse maturando nell’animo del giovane Francesco l’esigenza di una Riforma della vita ecclesiale basata sulla povertà. Infatti, ritornato a Paola, intorno al 1435 decise di condurre vita eremitica ritirandosi fuori dell’abitato; si unirono a lui molte persone desiderose di porsi sotto la sua guida spirituale conducendo, come il Santo, una vita austera fatta di contemplazione, lavoro, preghiera, privazioni. Il suo potere taumaturgico, che mise a servizio di tutti ed in particolare delle classi disagiate, attirò presso l’eremo un gran flusso di pellegrini che attirarono l’attenzione di papa Paolo II che nel 1467 inviò un suo visitatore, Baldassarre De Gutrossis, per indagare sulla vita di Francesco. Al suo rientro in Curia, mons. De Gutrossis non solo ha rassicurato il papa sulla fedeltà di Francesco alla Sede Apostolica, ma ha fatto concedere l’indulgenza con una lettera collettiva di quattro cardinali a chi contribuiva alle spese per la costruzione della chiesa di Paola intrapresa dal Santo. Qualche anno dopo De Gutrossis fu trasferito dal Papa a Paola; con questo trasferimento inizia l’iter giuridico che porterà nel 1474 al riconoscimento ed all’approvazione pontificia, grazie anche all’interessamento dell’arcivescovo di Cosenza mons. Caracciolo, della “Congregazione eremitica paolana di S. Francesco d’Assisi”.
In pochi anni si formarono altri romitori (Paterno Calabro, Spezzano della Sila, Corigliano Calabro, Milazzo), in cui la vita degli eremiti era regolata da “statuti e ordinamenti” che confluiranno in parte nella stesura della regola. San Francesco oltre ad essere stato un grande taumaturgo, può essere definito anche un grande “umanista”, un contestatore sempre a difesa dei ceti disagiati anche se non faceva distinzione di ceto. Creò attorno a sé un ambiente di profonda religiosità e fede, invitando costantemente alla preghiera ed all’osservanza della volontà di Dio. Secondari ed insignificanti erano gli elementi usati per i miracoli; infatti, diceva il Santo che il problema era risolto e la guarigione era dovuta sempre e comunque a Dio. Molti dei suoi miracoli impressionarono artisti che l’immortalarono nelle loro opere, come il noto episodio (secondo alcuni leggenda devozionale) del passaggio dello Stretto di Messina sul mantello steso sull’acqua del mare in quanto alcuni barcaioli rifiutarono di traghettarlo oltre lo Stretto.
All’età di 67 anni incomincia il “capitolo diplomatico” della vita del Santo. Infatti, grazie ai mercanti napoletani, la fama dell’eremita giunse in Francia alla Corte di Luigi XI il quale chiese al Papa di far arrivare al suo capezzale il frate Paolano. Francesco accettò di partire solo quando Papa Sisto IV glielo impose, dopo mesi di tentativi di convincimenti. Fu per il Santo un sacrificio (la sua Congregazione cominciava ad estendersi anche in Sicilia), sacrificio compensato in seguito dal favore dei sovrani francesi verso il suo Ordine, nonostante la mancata guarigione di Luigi XI.
Ho parlato di capitolo diplomatico in quanto la presenza e l’azione di Francesco in Francia ha portato ad un lungo periodo di buoni rapporti tra il papato e la monarchia francese.
Francesco visse in Francia per venticinque anni; si creò il suo mondo lavorando la terra e presentandosi sempre come riformatore della vita religiosa. Si aggregarono a lui ben presto benedettini, francescani ed eremiti che determinarono l’internazionalizzazione della Congregazione Calabrese e soprattutto una rivoluzione all’interno della stessa rappresentata dall’abbandono della vita eremitica ed all’introduzione della vita cenobitica. Tutto questo portò alla nascita dell’”Ordine dei Minimi”, del “Terz’Ordine secolare” e delle “Monache” che diffonderanno dopo la sua morte la fama del Santo Calabrese in Europa contribuendo alla sua beatificazione e canonizzazione che avvenne a soli dodici anni dalla morte.
Francesco si spense in Francia, a Tours, il 2 aprile del 1507.





9 marzo 2007

"Giornata del rene: numerose le visite effettuate"

Policlinico Universitario Catanzaro

Da "Il Giornale di Calabria" del 09/03/2007

"Centinaia di cittadini si sono sottoposti a visita medica presso la struttura allestita dall’Azienda Sanitaria 7 in Piazza Prefettura a Catanzaro, in occasione della Giornata mondiale del rene promossa dalla Fondazione Italiana del rene e dalla Società Italiana di Nefrologia. Più che soddisfatti, quindi, il direttore generale dell’As 7, Pasquale Clericò, il direttore amministrativo, Pietro Morabito e il dirigente dell’Unità Operativa di nefrologia e dialisi dei presìdi ospedalieri di Soverato-Chiaravalle, Gregorio Mazzitello, responsabile regionale della FIR, una delle società che ha promosso a livello nazionale la campagna di sensibilizzazione. Mazzitello, nell’accogliere il direttore generale e il direttore amministrativo, si è ampiamente soffermato sulla validità di simili iniziative, “attraverso le quali - ha detto - si entra a diretto contatto con i cittadini e si ha l’opportunità di dimostrare che, in fondo, la sanità calabrese non è poi così malata come molti sostengono da più parti”. “Nei nostri ospedali, - ha continuato il rappresentante della Federazione Italiana di Nefrologia - ci sono tante energie che lavorano quotidianamente con serietà e discrezione e che hanno come unico obiettivo la salute dei cittadini. E ci sono pure strutture e associazioni, come il Dipartimento della Protezione Civile della Regione Calabria, la Cattedra di Nefrologia del Policlinico Mater Domini e la sezione provinciale della Croce Rossa Italiana, che offrono gratuitamente il loro sostegno e tutta la loro consolidata esperienza, per il raggiungimento di comuni obiettivi. È grazie a loro se il nostro impegno raggiunge risultati eccellenti, come in questa occasione”. Posizione, questa, pienamente condivisa dal direttore generale dell’Azienda sanitaria che ha autorizzato e sostenuto l’iniziativa. “Sono grato a tutti - ha detto Clericò - ed in particolare alla Croce Rossa che, attraverso la dottoressa Gisella Sia Ambrosio, ispettrice provinciale della sezione femminile, ha consentito di ottimizzare al meglio le nostre risorse e i nostri sforzi organizzativi”. Un ringraziamento affettuoso e sincero Mazzitello lo ha rivolto pure ai medici che hanno assicurato la loro presenza, Francesco Grandinetti, Giovanni Mazzitello, Francesca Bova, Teresa Amoruso, Alfredo Caglioti e Helda Nagero. “Senza di loro - ha sottolineato - non avremmo ottenuto un risultato così importante”. Risultato che il primario dell’As 7 ha sintetizzato in una positività molto alta di proteinuria e ipertensione riscontrata nei soggetti che si sono sottoposti a visita. Stanno bene i tuoi reni? Lo slogan della campagna mondiale di prevenzione, adottato anche dall’Azienda sanitaria 7, ha avuto risposte variegate. Per alcuni pazienti, infatti, la risposta è stata sì; per altri, invece, ci sarà bisogno di un ulteriore approfondimento diagnostico in ambiente ospedaliero; per altri ancora, la risposta è stata negativa. I soggetti a rischio sono stati soprattutto gli ultrasessantenni, gli ipertesi, i diabetici, gli obesi e tutti coloro che hanno fatto abuso di farmaci anti-infiammatori".

6 marzo 2007

Giornata Mondiale Del Rene - 8 Marzo 2007

Giornata Mondiale Del Rene - 8 Marzo 2007 Riportato integralmente dal sito: Società Italiana di Nefrologia
Iniziative in Calabria
• Iniziative ospedale aperto e screening dell’insufficienza renale. In 18 Ospedali calabresi un nefrologo sarà disponibile al pubblico per dare informazioni sulle malattie renali e per garantire eventuali valutazioni iniziali dei problemi clinici. Nella metà di questi Ospedali sarà anche effettuato uno screening gratuito dell’insufficienza renale. L’elenco degli ospedali che offrono queste opportunità è schematizzato nella tabella all'indirizzo: http://www.sin-italy.org/
• Contatti con la stampa. Durante tutta la settimana precedente l’8 Marzo, tutti i giornali a diffusione regionale come la Gazzetta del Sud, il Quotidiano, Calabria Ora pubblicheranno articoli che richiamano l’attenzione sull’epidemia dell’insufficienza renale nel mondo. I nefrologi locali avranno modo di presentare i problemi peculiari di ciascuna realtà regionale. Dodici nefrologi ben distribuiti su tutto il territorio regionale hanno già attivato canali diretti di comunicazione con la stampa per delineare le risorse e i problemi connessi alla diagnosi e alla cura delle malattie renali nel territorio.
• Interventi televisivi. Tutte le reti televisive regionali, da RAI 3 alle televisioni cittadine dedicheranno brevi trasmissioni sul World Kidney Day. Otto nefrologi interverranno direttamente in queste trasmissioni. Il dettaglio dei Direttori di Unità Operativa che faranno tali interventi è riportato in tabella.
• Altri interventi. A Lungro, Palmi, Rossano e Soverato ci saranno unità mobili organizzate in gazebo o tende o bus ove verrà offerto uno screening per le malattie renali e ove i nefrologi locali saranno disponibili con il pubblico per disseminare informazioni sul rischio connesso alle nefropatie.

Nilo e Bartolomeo: Santi Rossanesi

“Non basta gridare contro le tenebre, bisogna accendere una luce”. Questa frase fa già capire la personalità e la grandezza di colui che l’ha scritta più di mille anni fa e cioè Nilo da Rossano, monaco basiliano,eremita, fondatore dell'Abbazia di Grottaferrata. San Nilo, venerato dalla Chiesa Cattolica e da quella Ortodossa, fece da ponte fra chiese di oriente ed occidente che cercò di riunificare in quanto nate ed unite dall'unica fede in Cristo, anche se caratterizzate da tradizioni diverse.
Nicola, questo è il nome con il quale è stato battezzato, nacque a Rossano Calabro nel 910 da famiglia aristocratica. Frequentò la scuola annessa alla Cattedrale di Rossano dove eccelse nell'apprendimento della Sacra Scrittura e della vita dei Padri del deserto, divenendo un eccellente calligrafo e innografo. Nel 940 Nilo si sposa con una sua ammiratrice di umili origini; ebbe una figlia ma in seguito ad una crisi religiosa abbandona la famiglia (fece in modo che moglie e figlia non avessero problemi economici) per dedicarsi alla vita monastica.
A causa della sua originaria appartenenza al Decurionato Rossanese, fu osteggiato dal Governatore della Calabria che lo costrinse a lasciare il Mercurion ed a pronunciare i voti nel convento di San Basilio nel Cilento. Nilo comincia la sua attività sociale a San Demetrio Corone fondando un monastero basiliano sulle rovine di una chiesetta. Rimase a San Demetrio per venticinque anni. Ritorna a Rossano dopo 30 anni camuffandosi nell’abbigliamento per non farsi riconoscere da nessuno; incontra nella chiesa di San Giovanni Battista illustri personalità rispondendo a quesiti di teologia e di condotta pratica che lo accredita ancora di più come un grande uomo. Gli imperatori d’oriente Basilio e Romano II lo pregarono invano di recarsi a Costantinopoli per innalzarlo alla sede patriarcale.
Lasciò definitivamente la Calabria nel 980; si fermò prima a Capua rifiutando l’episcopato della città ed ottenendo un monastero a Valleluce dall’abate di Montecassino, Aligerno. Nilo rimase a Valleluce per 15 anni circa; lasciò il monastero per cercare un luogo che rispondesse alle sue esigenze di solitudine, tranquillità, lontananza dai centri abitati. Il posto che rispose a questi desideri, dove fu seguito da numerosi fratelli, fu Serperi vicino Gaeta.
Quasi novantenne nel 998 fu costretto a recarsi a Roma per intercedere invano per l’illustre concittadino Dilagato; l’imperatore Ottone III ed il papa disattesero il suo desiderio di recupero. Lascerà Roma dopo aver predetto la fine che faranno papa ed Imperatore molto tempo dopo. Mori a Grottaferrata nel 1004. Gli ultimi suoi desideri sono quasi un testamento: “ Io vi prego quando sarò morto di non tardare a seppellire sottoterra il mio corpo: non lo deporrete nella casa del Signore, né costruirete alcun tumulo, su di me, né vi aggiungerete ornamenti di sorta”.
San Bartolomeo, discepolo prediletto di San Nilo, tra il 1030 e il 1040 scrisse un opera sulla vita dell’abate basiliano; ne calcò le orme sia per ciò che riguarda le virtù dell’ascetismo che per l’attività intellettuale dei monaci. San Bartolomeo abate ebbe grande stima del suo maestro dichiarando: “ San Nilo vedeva che tutti gli uomini, tutti gli animali, finanche ogni rettile che si muoveva sulla terra, erano in cecità e totalmente privi di luce e la terra stessa tutta quanta era circondata da una tenebra profonda e da una immensa caligine”.
San Bartolomeo nacque a Rossano nel 980 da nobili genitori. Fu educato dai monaci basiliani nel monastero di Rossano divenendo monaco all’età di diciassette anni. San Bartolomeo apprese l’arte innografica e calligrafica passando gran parte della giornata componendo inni, scrivendo libri riguardanti lo svolgersi delle pratiche monastiche. Assume il governo della comunità monastica dopo Paolo e Cirillo. Era completamente staccato dai beni terreni usando solo lo stretto necessario. Mori all’età di 75 anni l’11 Novembre del 1055.