Si vuole che il primo nome della Calabria fosse stato "Aschenazia" dal suo primo abitatore "Aschenez", nipote di Jafet, figlio di Noe'. Egli sarebbe approdato sulla costa dove ora sorge Reggio Calabria, che, a perenne memoria dell'ipotetico avvenimento, ha intitolato a lui una strada: "via Aschenez ".

12 gennaio 2008

50° Carnevale di Castrovillari

Da 50 anni a questa parte si svolge a Castrovillari, cittadina sita alle falde del Parco Nazionale del Pollino, il Carnevale più famoso della Calabria; questo evento anno dopo anno si è conquistato un posto tra gli appuntamenti carnascialeschi più caratteristici d'Italia richiamando migliaia di turisti provenienti da tutta la regione e dalle vicine Basilicata, Puglia e Sicilia.

In programma dal 25 gennaio al 5 febbraio prossimi, in questa storica edizione il Carnevale di Castrovillari si conferma connotato da una fortissima partecipazione popolare e dall’ormai tradizionale intreccio tra maschera e folklore.

Dato il contemporaneo svolgimento del 50° Festival Internazionale del Folklore, infatti, nelle sfilate (in programma lungo le principali vie cittadine il 27 e il 31 gennaio – incoronazione di Re Carnevale – e il 3 e il 5 febbraio) accanto ai gruppi mascherati si potranno ammirare i colori e la vitalità che emanano i costumi, le musiche, i canti e le danze dei vari paesi del mondo.
Quest’anno il Festival sarà riproposto nella sua formula tradizionale, ospitando gruppi provenienti da varie parti del mondo, ma offrirà, nel contempo, un approfondimento sulle tradizioni folkloriche, sui costumi, sui balli e canti tipici ma anche sulla cultura letteraria, sull’artigianato tipico e sulla gastronomia di quella che è la patria del Carnevale: il Brasile.

Tra gli altri numerosi eventi in programma in città nei dieci giorni della manifestazione, si segnala l’allestimento della mostra fotografica “Storico Carnevale di Castrovillari”, il Carnevale dei Bambinie, tra le feste rionali, il VI Concorso per serenate tradizionali “Sirinata d’ ‘a Savuzizza”, che riprende l’antico rituale carnascialesco castrovillarese delle “Mascherate” e, come ogni anno, si concluderà con la degustazione gratuita di vini locali e del tipico salume calabrese chiamato savuzizza.
Durante l’intero corso della manifestazione, si svolgerà il Festival degli Artisti di Strada, saranno presenti stand di ritrattisti e caricaturisti, stand di truccatori e acconciatori, animazione per bambini e si svolgerà il XVI Concorso Fotografico “Immagini del Carnevale di Castrovillari”.

Programma degli eventi principali:

Domenica 27 Gennaio 2008 - ore 10:30
Via Polisportivo, Corso Calabria, Corso Garibaldi, Piazza Municipio
Sfilata di Gruppi Mascherati, Carri Allegorici e Gruppi Folklorici

Giovedì 31 Novembre 2008 - ore 18:00
Piazza Municipio - Corteo
Cerimonia di Incoronazione di "Re Carnevale"

Domenica 1 Febbraio 2008 - ore 15:00
Via Polisportivo, Corso Calabria, Corso Garibaldi, Piazza Municipio
Sfilata di Gruppi Mascherati, Carri Allegorici e Gruppi Folklorici

Lunedì 2 Febbraio 2008 - ore 21:00
Teatro Sybaris - Protoconvento Francescano
Gran galà del Folklore - XI Premio Cultura

Martedì 3 Febbraio 2008 - ore 15:00
Via Polisportivo, Corso Calabria, Corso Garibaldi, Piazza Municipio
Sfilata di Gruppi Mascherati, Carri Allegorici e Gruppi Folklorici

10 gennaio 2008

"La doppia, tripla vita dei Bronzi di Riace"


Il 16 agosto 1972, un giovane subacqueo dilettante di Roma, Stefano Mariottini, s’immerge nel Mare Jonio, al largo di Marina di Riace, in provincia di Reggio Calabria. Durante l’immersione scorge casualmente, a 8 metri di profondità, alcuni reperti archeologici in bronzo, semisepolti nella sabbia. Mariottini allerta le autorità competenti.

Passano 5 giorni prima che i carabinieri del nucleo sommozzatori recuperino la prima statua il 21 agosto, grazie a un grosso pallone di plastica gonfiato con l’aria di alcune bombole. Il 22 agosto si procede al recupero della seconda statua: le operazioni sono difficili e il reperto, pesante e ricoperto di depositi, ricade sul fondo del mare. Alla fine, le operazioni di salvataggio riescono.

Dopo numerosi interventi di restauro, dopo un’accurata pulizia interna e un complesso trattamento anti-corrosione, nel 1995 i Bronzi di Riace approdano definitivamente al Museo archeologico di Reggio Calabria (www.museonazionalerc.it). L’autore o gli autori delle due statue, la datazione e il contesto originario sono ancora dati controversi che sollecitano numerose discussioni tra gli studiosi. Non sono però le uniche. Stefano Mariottini, nella denuncia ufficiale di ritrovamento, dichiara di aver scorto sott’acqua “un gruppo di statue” (non solo due) e parla della presenza di uno scudo al braccio sinistro di uno dei due bronzi. Dov’è lo scudo? C’era veramente qualcos’altro sott’acqua? E soprattutto, dove sono gli elmi descritti nel verbale di recupero redatto da Pier Giorgio Guzzo, all’epoca Ispettore della Soprintendenza Reggina?

Le conclusioni redatte nel 2004 dalla Commissione di studio e ricerche sui Bronzi, un gruppo italo-americano, lasciano aperte alcune ipotesi inquietanti. Lo scrittore e giornalista calabrese Giuseppe Braghò ha indagato a lungo sulla vicenda ed è giunto alla conclusione che le statue fossero tre e che la sabbia nascondesse anche due scudi e una lancia.
Tutti scomparsi e forse illegalmente venduti a qualche museo estero. Verità nascoste o false illazioni? Tre sono le inchieste ancora aperte.

2 gennaio 2008

Sister Tarcisia: Storia di una Leggenda

Storia di una suora calabrese che lasciò la sua povera terra natia, per aiutare un paese ancor più povero, lo Zambia in Africa.

La Missione di San Francesco è stata fondata nel 1960 da Suor Tarcisia Rizzo, una suora battistina di origine calabrese. Lasciando in giovanissima età gli agi del convento, Suor Tarcisia nel 1960 cominciò il suo percorso missionario in Zambia, una terra sconosciuta e remota. Questa donna straordinaria dedicò il resto della sua esistenza ad aiutare i poveri ed i lebbrosi, che la ricordano ancora, a quasi 10 anni dalla sua scomparsa, con amore e gratitudine. Suor Tarcisia fu la prima anche ad adottare il sistema detto delle “Adozioni a Distanza”: un modello per consentire di contribuire, con piccole somme, all’educazione o al mantenimento di bambini bisognosi. Tutt’oggi organizzazioni in tutto il mondo usano questo approccio per sostenere i poveri. Il progetto di Calabria pro Zambia: Ponte di Solidarietà, è quindi significativamente legato a queste terre, ed intende potenziare grandemente l'opera intrapresa con le nude mani da Suor Tarcisia quasi mezzo secolo fa.

Tanto è stato fatto, ma molto rimane da fare... Calabria pro Zambia: Bridge of Solidarity lavora con autorità locali ed altri gruppi missionari per costruire le seguenti strutture:

  • Una scuola tecnico-professionale per l’uso di macchinari industriali (sopratutto perforatrici per la creazione di pozzi d’acqua)
  • Costruzione di una casa d’accoglienza per orfani e bambini abbandonati;
  • Costruzione di un ricovero per missionari, insegnanti e volontari che si dedicano alla missione;
  • Sviluppo di un programma di scambi per la vendita di prodotti locali;
  • Ristrutturazione ed ampliamento del Centro Medico Missionario.
I fondi raccolti con le campagne avviate da Calabria pro Zambia serviranno tanto alle costruzioni di cui sopra, quanto al lancio di una campagna educativa di scala mondiale.



Un giorno con Sister Tarcisia

(Dal libro: "A Piene Mani. Storia di suor Tarcisia, missionaria in Africa")

Solwezi, novembre 1973 - Questa mattina ho organizzato le materie scolastiche per le maestre, ho cambiato tutte le fasce al lebbrosario... ho tagliato, pulito, fatto i bagni, ho stretto i denti parecchie volte, ma poi a farmi cambiare un po' l'umore e` arrivato il nostro caro amico don Lorenzo Marigo: mi porgeva le fasce, i cerotti, scambiava parole in lingua kaonde con i lebbrosi. Ho fatto tacere un po' i piu` piccoli a cui cercavo di fare i bagnetti per le madri che non hanno mani.

Non avevo neppure finito che ecco che arriva una chiamata urgente per la minaccia d'aborto (sei mesi).... via in moto! Arrivo in tempo per il bene di ambedue, e poi di ritorno. Sulla porta del dispensario c'era il ragazzo che aiuta a distribuire le medicine che mi dice: corri suora, c'e` del lavoro per te! Infatti un pover'uomo mentre lavorava sui campi si era dato un colpo di accetta sulla gamba e poi aveva camminato per nove chilometri, era sfinito!

Tutto bene di nuovo, ho cucito una serie di punti che non mi sembrava vero di rivedere la gamba in ordine di nuovo. Anche qui chiamai don Lorenzo, che per la prima volta vedeva una cosa simile, per passarmi pinze, forbici e tenere i punti fermi man mano che io legavo. Che bravo! Non ha neppure cambiato colore. Mi ha solo detto a un certo punto " E` Cristo che soffre! - Aveva le mani imbrattate di sangue. - Non pensavo che per amore avrei potuto fare questo". Il poverino che, grazie all'anestetico locale, era indolore, non vedeva l'ora di dire grazie per il rattoppo e...che aveva fame.

Questo è il ritmo di metà giornata, non vi racconto l'altra metà altrimenti girerà pure a voi la testa come a me, a questo punto, che sto in sala parto con una povera madre che darà alla luce la sua undicesima creatura, Perciò miei cari fratelli capirete il perché del mio ritardo, della mia fretta e della mia impossibilità di trovare alle volte un po' di calma di mente per concentrarmi e scrivere.

Vorrei dire altro, ma eccomi qui al lume di due candele che attirano tanti di quei moscerini di dimensione e qualita` diverse che non so come farli stare un po' buoni. Chi si brucia le ali, chi cade sul foglio e chi mi dà altro fastidio. È bene, perché mi tengono compagnia e mi fanno stare sveglia, ma non posso più continuare...