Trecento posti, struttura all’avanguardia, laboratori per le attività lavorative interne, campi da calcio, aree verdi per quello che sarebbe dovuto essere un modernissimo carcere di massima sicurezza.
Ma Ad Arghillà, zona collinare a nord di Reggio Calabria, il carcere - di fatto completato - non è mai entrato in funzione.
Il costo dell’opera ammonta a 16 mln di €. La cifra, secondo i sindacati, è destinata ad aumentare poiché lo Stato versa alla ditta appaltatrice una penale per il mancato completamento.
La struttura venne, in corso d’opera, declassata a carcere giudiziario (quindi per i detenuti in attesa di giudizio) senza comunque farla entrare a regime.
Manca ancora la strada di collegamento - si giunge alla struttura attraverso un budello di asfalto in mezzo a decine di abitazioni - mentre le abitazioni costruite per ospitare il personale sono già state utilizzate per la dislocazione di alcune famiglie rom.
Nel frattempo le carceri italiane - ed il penitenziario di Reggio Calabria non fa eccezione - scoppiano.
Ma Ad Arghillà, zona collinare a nord di Reggio Calabria, il carcere - di fatto completato - non è mai entrato in funzione.
Il costo dell’opera ammonta a 16 mln di €. La cifra, secondo i sindacati, è destinata ad aumentare poiché lo Stato versa alla ditta appaltatrice una penale per il mancato completamento.
La struttura venne, in corso d’opera, declassata a carcere giudiziario (quindi per i detenuti in attesa di giudizio) senza comunque farla entrare a regime.
Manca ancora la strada di collegamento - si giunge alla struttura attraverso un budello di asfalto in mezzo a decine di abitazioni - mentre le abitazioni costruite per ospitare il personale sono già state utilizzate per la dislocazione di alcune famiglie rom.
Nel frattempo le carceri italiane - ed il penitenziario di Reggio Calabria non fa eccezione - scoppiano.