Si vuole che il primo nome della Calabria fosse stato "Aschenazia" dal suo primo abitatore "Aschenez", nipote di Jafet, figlio di Noe'. Egli sarebbe approdato sulla costa dove ora sorge Reggio Calabria, che, a perenne memoria dell'ipotetico avvenimento, ha intitolato a lui una strada: "via Aschenez ".

29 marzo 2009

San Nicola da Crissa si apre al wi-fi per valorizzare al meglio il suo enorme potenziale

E’ operativo da molti mesi il sistema di accesso in banda larga che è partito da quasi un anno nel piccolo centro dell’entroterra calabrese. Il Comune ha previsto l'installazione di una rete che permetterà ai frequentatori di connettersi in banda larga in qualsiasi momento. Pasquale FERA Sindaco del Comune di San Nicola da Crissa, spiega che «il sistema è aperto anche a esercizi pubblici che lo vogliano attivare». L'utente che sottoscrive un abbonamento potrà usufruire di una password per accedere alla rete senza costi aggiuntivi.

Migliori e maggiori comunicazioni significano maggiore sicurezza, migliori servizi per i cittadini, riduzione di costi. Per i cittadini di San Nicola, l'espressione "digital divide" sta per entrare nel dimenticatoio, la necessità di collegamenti veloci sta diventando un bisogno quasi quanto le strade di collegamento. Oltre alla possibilità di far navigare in internet i propri cittadini , l’accesso diffuso alla rete offre la possibilità di far nascere nuovi insediamenti produttivi e fornire alle aziende gli strumenti per ammodernare i propri modelli organizzativi e gestionali.

E’ stato proprio questo bisogno sempre più diffuso di accedere ad internet anche dove non arrivano i cavi che ha spinto l’amministrazione a offrire ai cittadini servizi di connettività su reti wifi. Merito del programma che l’Amministrazione comunale ha messo in piedi dalla fine del 2007 per diffondere il più possibile la banda larga sul territorio comunale. Una serie di interventi che hanno permesso un netto balzo in avanti in termini di utenti raggiunti: «A inizio 2005 — spiega il Sindaco — avevamo tutti cittadini esclusi. Ora tutti avranno la possibilità di accedere alla banda larga anche chi abita lontano dal centro abitato ed è sprovvisto dell’utenza telefonica».

Niente male per una zona montuosa come San Nicola da Crissa, la cui condizione appena due anni fa era stata bollata come "digital divide di lungo periodo" dall'Osservatorio Nazionale Banda Larga. La svolta è arrivata grazie alla collaborazione con il partner tecnico. «In meno di un anno — racconta il sindaco Fera — abbiamo costruito la rete , ora sarà necessario capire come sfruttarla.

Di sicuro ne godranno le imprese, dalle piccole alle grandi. Il nostro scopo è di utilizzare questa banda larga come driver di sviluppo. Certo le proteste e le obiezioni non sono mancate ma sono sicuro che il tempo , il mercato e il progresso della tecnologia daranno ragione al Comune ed ai suoi amministratori per la scelta che hanno compiuto. Ma al di là delle polemiche l’Amministrazione prima di avventurarsi in progetti del genere ha valutato attentamente costi e benefici ed i fatti ci stanno dando ragione.».

Se gli imprenditori, anche quelli che operano in zone più periferiche e rurali, potranno utilizzare la banda larga come fattore per essere più competitivi, rimane l'incognita di quanto ci metteranno i singoli cittadini a sfruttare a pieno così tanta abbondanza. «Vinta la battaglia infrastrutturale – conclude il Sindaco - ora dobbiamo dedicare i prossimi due anni a sollecitare l'utilizzo della Rete attraverso servizi di pubblica utilità, come quelli relativi alla tele-assistenza delle persone anziane e all'istruzione.

Dobbiamo avvicinarci soprattutto ai più giovani, portando gratuitamente la banda larga nelle scuole Il wi fi offre anche altre opportunità legate all’utilizzo congiunto della rete e dei dispositivi portatili. Entro il primo semestre sarà attivato per gli uffici comunali il collegamento voipe al fine di ridurre le spese per le utenze telefoniche e dando così attuazione alle disposizioni dettate dalla legge finanziaria ».

Fonte: http://www.calabresi.net/

24 marzo 2009

Saverio Strati: storia di un illustre abbandonato


Il 30 gennaio 2008 grazie al blog "nell'orizzonte non c'è solo il tramonto" ho potuto conoscere uno degli autori di narrativa calabrese più importanti del secolo scorso: Saverio Strati. Qualche giorno fa ho appreso dallo stesso blog della grave e paradossale condizione di indigenza in cui versa lo scrittore ed intellettuale calabrese.
Grazie ad una campagna promossa da "Il Quotidiano della Calabria" per lui arriverà forse la concessione dei benefici previsti dalla Legge Bacchelli; infatti il Governo sta esaminando la richiesta di attribuzione di un vitalizio, previsto appunto dalla suddetta legge, presentata dagli onorevoli Minniti e Laratta e sottoscritta da diversi parlamentari. Nel frattempo è stata proposta una laurea ad honorem e la stampa di opere inedite da destinare alle scuole alle scuole da parte di Regione e Province; è stato aperto un gruppo su Facebook. La città di Catanzaro (che ha conferito a Strati la cittadinaza onoraria nel 1985) si è impegnata attraverso il Sindaco e l'assessore Argirò affinchè venga rilanciata l'opera del grande scrittore calabrese avviando opportuni contatti con la Casa Editrice Rubbettino per una ristampa speciale del romanzo ''E' il nostro turno'', rivolta soprattutto a fare conoscere alle nuove generazioni uno dei più originali narratori italiani del Novecento, certamente il più grande scrittore calabrese vivente. L'Amministrazione Comunale di Cariati (CS) in segno di vicinanza e di affetto a Strati acquisterà una serie di libri dello Scrittore per distribuirli nelle scuole cittadine, "venendo incontro sicuramente ad uno degli auspici più genuinamente avvertiti e manifestati dallo stesso Scrittore nelle sue opere''.


La lettera
di SAVERIO STRATI

Io, Saverio Strati sono nato a Sant'Agata del Bianco il 16 agosto 1924.
Finite le scuole elementari, avrei voluto continuare gli studi ma era impossibile, perché la famiglia era povera. Mio padre, muratore, non aveva un lavoro fisso e per sopravvivere coltivava la quota presa in affitto. Io mi dovetti piegare a lavorare da contadino a seguire mio padre tutte le volte che aveva lavoro del suo mestiere. Piano piano imparai a lavorare da muratore. A 18 anni lavoravo da mastro muratore e percepivo quanto mio padre ma la passione di leggere e di sapere era forte. Nel 1945, a 21 anni, mi rivolsi a mio zio d' America, fratello di mia madre, per un aiuto. Mi mandò subito dei soldi e la promessa di un aiuto mensile. Potei così dare a Catanzaro a prepararmi da esterno, prendendo lezioni da bravi professori, alla maturità classica. Fui promosso nel 1949, dopo quattro anni di studio massacrante. Mi iscrissi all'università diMessina alla facoltà di Lettere e Filosofia. Leggere e scrivere era per me vivere. Nel ‘50-‘51 cominciai a scrivere come un impazzito. Ho avuto la fortuna di seguire le lezioni su Verga del grande critico letterario Giacomo De Benedetti. Dopo due anni circa di conoscenza, gli diedi da leggere, con poca speranza di un giudizio positivo, i racconti de “La Marchesina”. Con mia sorpresa e gioia il professore ne fu affascinato. Tanto che egli stesso portò il dattiloscritto ad Alberto Mondadori della cui Casa Editrice curava Il Saggiatore. Il libro “La Marchesina” ebbe il premio opera prima Villa San Giovanni. Alla “Marchesina” seguì il primo romanzo “La Teda”, 1957; alla “Teda” seguì il romanzo “Tibi e Tascia” che ricevette a Losanna il premio internazionale Vaillon, 1960. Ho sposato una ragazza svizzera e ho vissuto in quel paese per sei anni. Da questa esperienza è nato il romanzo “Noi lazzaroni” che affronta il grave tema dell'emigrazione. Il romanzo vinse il Premio Napoli. Nel 1972 tornato in Italia la voglia di scrivere è aumentata. Ho scritto “Il nodo”, ho messo in ordine racconti, apparsi col titolo “Gente in viaggio”con i quali vinsi il premio Sila. Negli anni 1975-76 scrissi “Il Selvaggio di Santa Venere” per il quale vinsi il Supercampiello, nel 1977. A questo libro assai complesso seguirono altri romanzi e altri premi. Il romanzo “I cari parenti” ricevette il premio Città di Enna; “La conca degli aranci” vinse il premio Cirò; “L'uomo in fondo al pozzo” ebbe il premio città di Catanzaro e il premio città di Caserta. Nel 1991 la Mondadori rifiutò, non so perché, di pubblicare “Melina” già in bozza e respinse l'ultimo mio romanzo “Tutta una vita” che è rimasto inedito. Con i premi di cui ho detto e la vendita dei libri avevo risparmiato del denaro che ho usato in questi anni di silenzio e di isolamento. Ora quel denaro è finito e io, insieme a mia moglie mi trovo in una grave situazione economica. Perciò chiedo che mi sia dato un aiuto tramite il Bacchelli, come è stato dato a tanti altri. Sono vecchio e stanco per il tanto lavoro.Sono sotto cura, per via della pressione alta. Esco raramente per via che le gambe amomentimi danno segni di cedere. Nonostante questi guai porto
avanti il mio diario cominciato nel 1956. Ho inediti, fra racconti e diario, per circa 5000 pagine. La mia residenza è a Scandicci. Saverio Strati
Post scriptum
Devo aggiungere che avendo editore alle spalle e libri da pubblicare e da ristampare, non mi sono preoccupato a organizzarmi per avere una pensione, un'assistenza nella vecchiaia. Non ho, da anni, una collaborazione a giornali o a riviste. Perciò non ho nessun reddito e quindi è da tre anni che non faccio la dichiarazione dei redditi. Faccio inoltre presente che alcuni dei miei romanzi sono tradotti in francese, in inglese, in tedesco, in bulgaro, e in slovacco e inspagnolo (Argentina). Miei racconti sono apparsi in riviste cinesi e in antologie dedicata alla narrativa contemporanea italiana: in Germania, in Olanda, in Cecoslovacchia e in Cina.




22 marzo 2009

La Ballata di Renzo

Nell'ultimo post ho pubblicizzato l'ultimo CD di Rino Gaetano in cui è possibile ascoltare sette brani inediti tra cui “La ballata di Renzo” . Ovviamente ho comprato subito il CD; ho ascoltato con attenzione soprattutto gli inediti rimanendo senza parole ascoltando " La Ballata di Renzo". Veramente impressionante. Come molti di voi sapranno il 2 giugno 1981 Rino Gaetano perse la vita in un tragico incidente sulla via Nomentana; dopo l’incidente venne rifiutato da cinque ospedali. Questa circostanza è analoga a quella narrata appunto in una delle sue prime canzoni “La ballata di Renzo” in cui si narrava la storia di un giovane che, a seguito di un incidente automobilistico, non trovava un ospedale che riuscisse ad ospitarlo.
Ho creato un piccolo video che vi consiglio di ascoltare.


19 marzo 2009

"Rino Gaetano Live & Rarities"

Esce domani un nuovo doppio CD di uno dei più amati cantautori italiani di tutti i tempi, Rino Gaetano. Il titolo è "Rino Gaetano Live & Rarities"; a rendere unico questo cofanetto per i fan di sempre e per i giovani che hanno scoperto la forza delle canzoni di Rino Gaetano solo dopo la sua scomparsa sono ovviamente i contenuti. Il primo CD "Studio" contiene sette brani inediti e versioni di canzoni famose incise per il mercato internazionale. Tra gli inediti, "Donde esta el grano", il brano che apre il primo cd, è anche il singolo programmato dalle radio. La canzone originale era un provino del 1981, arricchito di nuovi arrangiamenti e risuonato appositamente per questo cd con la produzione di Stefano Cenci, con l'intento di rendere musicalmente completa una canzone dalla forza trascinante. Segue "Ay Maria", versione spagnola di "Ahi Maria", il demo di "Ping Pong", inciso per la preparazione dell'album "E io ci sto" del 1980. L'inedito "Quando il blues arrivò da me" propone un duetto con Anna Oxa, qui ai suoi esordi. Inedita anche la versione internazionale di uno dei maggiori successi di Rino Gaetano, "Gianna" che in inglese curiosamente diventa "Gina". Poi ancora l'inedito "Ufo a Ufo", inciso per l'album "E io ci sto", ma poi non pubblicato.

Un discorso a parte merita "La ballata di Renzo", ritrovato su una 'lacca' del 1970 a casa della sorella Anna e messo a disposizione per questo cd dalla famiglia Gaetano. Fino ad ora circolava tra i fan il testo in internet ma nessuno aveva mai sentito questa canzone dal significato molto speciale. Il fatto che il brano racconti un episodio di malasanità successivo ad un incidente stradale e le coincidenze con i fatti realmente accaduti nella tragica notte in cui Rino Gaetano morì sulla via Nomentana (alcuni dissero che se i soccorsi fossero arrivati prima avrebbe potuto salvarsi), lasciano senza fiato.

Seguono: "Al bar dello sport (ovvero sogghigni e sesso)" con l'intervento vocale di Maria Monti realizzato per il concept album di Perigeo Special 'Alice' del 1980; "Maestra del amor", versione spagnola di "Resta vile maschio dove vai", brano che ha dato titolo all'album del 1979. Chiude il primo cd un inedito demo casalingo di proprietà della famiglia Gaetano del brano "I miei sogni d'anarchia".


Il secondo cd contiene un intero concerto di Rino Gaetano ( Live @ San Cassiano), il primo e unico finora inciso su cd. Il concerto risale al luglio 1977 e Rino Gaetano è accompagnato dalla sua band storica, i Crash. I brani del live sono i più famosi: "Mio Fratello è figlio unico", "Escluso il cane", "Spendi spandi effendi", "Al compleanno della zia Rosina", "E Berta filava", "Aida", "La zappa, il tridente, il rastrello, la forca, l'aratro, il falcetto, il crivello, la vanga", "Ma il cielo è sempre più blu", "Sfiorivano le viole". Chiudono il cd alcune bonus track: l'inedito "Marziani noi" scritto da Rino Gaetano, inciso due anni fa dai Crash e ora pubblicato per la prima volta su cd; due brani dal Q Concert Tour del 1981 con Riccardo Cocciante e New Perigeo, "A mano a mano" e "Imagine" di John Lennon; due registrazioni tratte da programmi televisivi: "Il dritto di Chicago" da "In memoria di Fred Buscaglione" e "Spendi spandi effendi" da "Auditorio A".

2 marzo 2009

"E cantava le canzoni": omaggio a Rino Gaetano al prossimo Capri Film Festival

Un documentario sulla vita di Rino Gaetano e sulla diversità della sua esperienza artistica e umana stroncata prematuramente all’età di 30 anni, la notte del 2 giugno 1981. È questa la prima produzione autonoma dell’associazione Capri Film Festival, che verrà presentata in anteprima nel corso della terza edizione del Capri Art Film Festival, la kermesse di cortometraggi, teatro, musica e letteratura che animerà l’isola azzurra dal 16 al 19 aprile prossimi.
Il docufilm, dal nome "E cantava le canzoni", diretto da Luca Federico e realizzato dal progetto editoriale di Teodorico Boniello e Antonino Esposito, è stato girato in numerosi luoghi in tutta Italia. Un’attenta ricostruzione sulla vita di Rino, condotta ripercorrendo gli umori, le paure e i sentimenti dell’artista di Crotone attraverso le interviste realizzate dal giornalista Giampiero Marrazzo a numerosi personaggi a lui legati, dalla sorella Anna all’amico di sempre Bruno Franceschelli, ma anche artisti che l’hanno conosciuto in vita, come Lucio Dalla e Mogol, o che l’hanno interpretato dopo la sua morte, come Paolo Rossi. Ognuno a modo suo ha ripercorso le fasi salienti della sua breve ma intensa esperienza artistica, dagli inizi in cui frequentava con Francesco De Gregori ed Antonello Venditti il locale romano Flokstudio, la vera fucina dei giovani cantautori italiani, passando per il successo di Sanremo del 1978 sino alla notte del 2 giugno 1981, quando Rino si schiantò con la sua Volvo 330 contro un camion che viaggiava in direzione opposto in via Nomentana a Roma.
Dal documentario esce fuori un personaggio unico, controcorrente e straordinariamente attuale, che con le sue affermazioni, spesso riduttivamente consegnate alla categoria del "non sense", lanciava messaggi chiari e precisi sulla sua "diversità", dal suo essere meridionale trapiantato nella capitale al suo essere fuori da tutti i meccanismi del potere, deridendo, sempre in maniera sottile e geniale, l’appartenenza politica, l’economia ed il gossip di quel periodo turbolento che rappresentarono gli anni Settanta. In fondo, come recita una sua famosa canzone, si sentiva anch’egli un "figlio unico", come gli emarginati, gli emigranti e gli sfruttati.
Lucio Dalla, nel corso della sua intervista, rivela un aneddoto non ancora conosciuto sul suo primo incontro con Rino, poi rivelatosi fondamentale per la carriera dell’artista calabrese: "è stata una coincidenza che a raccontarla sembra una sceneggiatura ingenua di un film. Stavo ritornando in macchina da Napoli quando entrai in un casello e vidi uno che, con il classico montgomery e con la chitarra in spalla e con la custodia povera, faceva l'autostop! Tra musicisti capii che anche lui lo era: mi son fermato e gli ho detto: "dove vai?". E lui: "io vorrei andare a Roma... tu sei Lucio Dalla?"."Sì, tu?". E lui: "mi chiamo Rino Gaetano e vado a Roma perchè scrivo canzoni e vorrei cominciare a fare dischi". "Sali ti do un passaggio" .Entrò nell'abitacolo stretto della porches e gli dissi:"Fammi sentire qualcosa!". Tirò fuori la chitarra e cominciò a suonare e a cantare i suoi pezzi. La sua musica era buona, mi incuriosiva il suo atteggiamento, con la sua botta di stranezza in più e la sua determinazione. Mi piacque e lo presentai ad un produttore. Era il momento in cominciava la sua straordinaria esperienza di artista.

Fonte:Aise