Si vuole che il primo nome della Calabria fosse stato "Aschenazia" dal suo primo abitatore "Aschenez", nipote di Jafet, figlio di Noe'. Egli sarebbe approdato sulla costa dove ora sorge Reggio Calabria, che, a perenne memoria dell'ipotetico avvenimento, ha intitolato a lui una strada: "via Aschenez ".

24 giugno 2013

Silvio Vigliaturo: "Giudizio Universale Trasparente"

A partire da sabato 8 giugno 2013, la suggestiva sede del Castello Normanno di Santa Severina (Crotone), risalente all’XI secolo d.C., ospiterà una significativa collezione di opere dell’artista e maestro del vetro Silvio Vigliaturo.
La mostra, a cura di Boris Brollo, promossa dal Comune e dal Rotary Club di Santa Severina, in occasione del suo decennale, è composta di venti lavori rappresentativi della produzione più recente di Vigliaturo, tra sculture, dipinti e una video-narrazione. Sono le grandi dimensioni a farla da padrone, in un’ottica di interazione con gli spazi imponenti e massicci della rocca di origine medievale voluta dal normanno Roberto il Guiscardo, che, nel 1075, conquistò il borgo di origine greco-bizantina di Santa Severina, ad oggi uno dei più belli d’Italia.
Le sale del Piano Nobile del Castello ospitano una serie di tredici sculture di oltre due metri di altezza, che sono altrettante esemplificazioni di alcuni dei temi più cari all’artista: dalle figure eroiche, mitologiche e bibliche, ai Musicisti, sino agli Amanti. All’ingresso trovano spazio due Amazzoni con gli scudi in vetro e acciaio posati a terra. Si tratta di un omaggio che l’artista rende alla donna e alla sua forza, ritraendola in un momento di riposo ed esaltandone la femminilità attraverso la trasparenza del vetro che accende la lucentezza dei colori. Volgendo lo sguardo alternativamente nelle due direzioni opposte del percorso espositivo, il visitatore si trova posizionato su di una linea immaginaria che collega i personaggi totemici di Adamo ed Eva, situati ai lati opposti del Castello, ma sempre presenti l’uno nello sguardo dell’altra. Negli spazi che ospitano il Museo Archeologico trovano la loro sede altre tre sculture in vetro in cui riverberano le tematiche della donna-guerriero, questa volta personificata dalla Camilla del poema virgiliano, e degli Amanti. Infine, il percorso della mostra, che si giustappone a quello della visita del Castello che la ospita,  trova il suo termine nella video-narrazione e nei tre dipinti di grandi dimensioni alloggiati nelle ex-scuderie. Il vorticoso e drammatico Giudizio Universale, che da il titolo alla mostra, un marasma di corpi che si fondono in macchie rosse, bianche e nere, offre il perfetto contrappunto alla vivacità cromatica e alle forme sinuose e trasparenti tipiche dell’arte scultorea di Silvio Vigliaturo.


3 giugno 2013

Nella Chiesa “Madonna di Pompei” presentato il libro "Il mosaico di una comunità"

In apertura della settimana dei festeggiamenti in onore della “Madonna di Pompei”, è stato presentato, nell’omonima chiesa parrocchiale, il libro “Il mosaico di una comunità” di Luigi Mariano Guzzo, giornalista pubblicista e consigliere centrale della Fuci. L’autore, come recita il sottotitolo del volume, compie “un viaggio nella parrocchia Madonna di Pompei di Catanzaro nei suoi 40 anni di storia”. L’opera, edita da “La rondine” di Catanzaro, si pregia della presentazione di mons. Vincenzo Bertolone, arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, e della prefazione del parroco mons. Giuseppe Silvestre. Nei nove capitoli, racchiusi nelle oltre 140 pagine del volume impreziositi dalle innumerevoli foto selezionate dal pittore Nunzio Ardiri, l’autore ripercorre la vita della parrocchia, che inevitabilmente s’intreccia con la vita civile, sociale e politica dei quartieri “Sant’Antonio” e “Cavita”, sorti nella seconda metà del secolo scorso sul versante ovest di Catanzaro. Alla manifestazione di presentazione, moderata dall’universitario Giuseppe Todaro, sono intervenuti mons. Antonio Cantisani, arcivescovo emerito di Catanzaro-Squillace, mons. Giuseppe Silvestre, parroco della Chiesa “Madonna di Pompei”, il prof. Antonio Gioia, storico e docente presso l’Istituto Istruzione Superiore “G. De Nobili” di Catanzaro, il prof. Antonio Fazio, giornalista e già dirigente scolastico, l’editore Gianluca Lucia e l’autore Luigi Mariano Guzzo. L’arcivescovo Vincenzo Bertolone, impossibilitato a partecipare per concomitanti impegni pastorali, ha fatto comunque pervenire il plauso ed i migliori auguri per l’iniziativa culturale promossa dalla parrocchia. Per mons. Giuseppe Silvestre, il libro di Luigi Mariano Guzzo è “la testimonianza di una fede pensata, vissuta e celebrata ed è una finestra aperta sul mondo, con un invito a fare memoria del passato per leggere il presente e costruire il futuro nella prospettiva della nuova evangelizzazione. I fatti, gli eventi, le celebrazioni, gli incontri culturali e formativi, le opere artistiche, che abbelliscono l’edificio materiale sono letti e descritti alla luce della fede”. Il prof. Antonio Gioia ha proposto una lettura dell’opera di Luigi Mariano Guzzo da un punto di vista storiografico ed ha sottolineato che“le tracce presenti nel libro sono importanti per poter ricostruire la storia e la vita di una comunità, attraverso un sistema complesso di testimonianze che hanno il compito di mantenere viva una coscienza collettiva. Oggi, nell’era della globalizzazione, ha continuato, la memoria storica, di cui Il mosaico di una comunità è testimonianza, ci aiuta proprio a valorizzare le “identità allargate”, all’interno del rapporto tra storia locale e storia generale, e a riflettere sulle tante tessere che compongono il mosaico, che, ha concluso , può essere visto come disegno, rappresentazione e raffigurazione; come atto creativo che unisce il Creatore e le sue creature”. Il prof. Antonio Fazio, già dirigente scolastico, preposto alla Direzione del Quinto Circolo didattico che ricadeva nel territorio della parrocchia “Madonna di Pompei”, si è soffermato sui “rapporti di grande spirito collaborativo stabiliti tra chiesa e scuola e volti alla comune finalità di educare i bambini, i ragazzi e i giovani, da un lato, con l’istruzione ispirata a principi cristiani e, dall’altro, con la formazione spirituale, cui i Padri Francescani dedicavano le migliori energie”. Quindi ha ricordato “alcune iniziative realizzate di comune accordo tra la parrocchia e la scuola, quali le sezioni della scuola materna, senza sede, ospitate nei locali parrocchiali; il “varco pedonale” aperto nel cortile della scuola elementare di Sant Antonio per consentire ai fedeli della zona sud un accesso più agevole per raggiungere la chiesa, il significativo incontro tra alunni e padre Ugolino mentre lavora al magnifico mosaico dell’abside, l’assistenza spirituale assicurata dai frati francescani alle centinaia di alunni dei plessi scolastici ricadenti nel territorio”. Per l’editore Gianluca Lucia “il libro di Luigi Mariano Guzzo è una fucina di cultura e di formazione pastorale”. Luigi Mariano Guzzo ha ripercorso la genesi della ricerca specificando come la storia della parrocchia “Madonna di Pompei” è già storia di salvezza, in quanto “è storia dell’uomo che si intreccia con la storia di Dio”. Hanno arricchito il dibattito la professoressa Maria Marino, presidente regionale dell’Associazione Italiana Maestri Cattolici ed i professori Mario Casaburi e Cesare Mulè, storici e saggisti. Le conclusioni sono state dettate dall’arcivescovo emerito Cantisani, il quale ha sottolineato come “il lavoro di Luigi Mariano Guzzo ci aiuta a rendere conto del valore della parrocchia che è la chiesa nel territorio. La parrocchia, ha continuato, realizza la dimensione popolare della chiesa, consente di amare uno ad uno, favorendo nella situazione concreta quella evangelizzazione nuova raccomandata dal ministero petrino. Il volume ci sprona ad amare di più la parrocchia, a costruirla giorno per giorno, a renderla sempre più bella con la testimonianza della vita”. Prima di concludere mons. Cantisani ha rivolto un appello ai fedeli della comunità: “Non perdete, ha detto, lo spirito di Francesco d’Assisi, che vuole dire preghiera, gioia e perfetta letizia”. A conclusione dei lavori Sebastian Ciancio, presidente della FUCI (Federazione Universitaria Cattolica Italiana) di Catanzaro, ha letto la pagina conclusiva del libro, nella quale l’autore, sulla base di quanto costruito in un quarantennio, traccia le prospettive di un futuro sempre più radioso per la comunità. Al termine della presentazione sono state inaugurate: una mostra fotografica sugli eventi promossi per il 40° anniversario a cura del pittore Nunzio Ardiri; una rassegna stampa sui festeggiamenti del 40° anniversario curata da Teobaldo Guzzo e una mostra delle opere realizzate dai bambini del catechismo sul tema dell’ ”Anno della fede”.
fonte: il Giornale di Calabria