Un documentario sulla vita di Rino Gaetano e sulla diversità della sua esperienza artistica e umana stroncata prematuramente all’età di 30 anni, la notte del 2 giugno 1981. È questa la prima produzione autonoma dell’associazione Capri Film Festival, che verrà presentata in anteprima nel corso della terza edizione del Capri Art Film Festival, la kermesse di cortometraggi, teatro, musica e letteratura che animerà l’isola azzurra dal 16 al 19 aprile prossimi.
Il docufilm, dal nome "E cantava le canzoni", diretto da Luca Federico e realizzato dal progetto editoriale di Teodorico Boniello e Antonino Esposito, è stato girato in numerosi luoghi in tutta Italia. Un’attenta ricostruzione sulla vita di Rino, condotta ripercorrendo gli umori, le paure e i sentimenti dell’artista di Crotone attraverso le interviste realizzate dal giornalista Giampiero Marrazzo a numerosi personaggi a lui legati, dalla sorella Anna all’amico di sempre Bruno Franceschelli, ma anche artisti che l’hanno conosciuto in vita, come Lucio Dalla e Mogol, o che l’hanno interpretato dopo la sua morte, come Paolo Rossi. Ognuno a modo suo ha ripercorso le fasi salienti della sua breve ma intensa esperienza artistica, dagli inizi in cui frequentava con Francesco De Gregori ed Antonello Venditti il locale romano Flokstudio, la vera fucina dei giovani cantautori italiani, passando per il successo di Sanremo del 1978 sino alla notte del 2 giugno 1981, quando Rino si schiantò con la sua Volvo 330 contro un camion che viaggiava in direzione opposto in via Nomentana a Roma.
Dal documentario esce fuori un personaggio unico, controcorrente e straordinariamente attuale, che con le sue affermazioni, spesso riduttivamente consegnate alla categoria del "non sense", lanciava messaggi chiari e precisi sulla sua "diversità", dal suo essere meridionale trapiantato nella capitale al suo essere fuori da tutti i meccanismi del potere, deridendo, sempre in maniera sottile e geniale, l’appartenenza politica, l’economia ed il gossip di quel periodo turbolento che rappresentarono gli anni Settanta. In fondo, come recita una sua famosa canzone, si sentiva anch’egli un "figlio unico", come gli emarginati, gli emigranti e gli sfruttati.
Lucio Dalla, nel corso della sua intervista, rivela un aneddoto non ancora conosciuto sul suo primo incontro con Rino, poi rivelatosi fondamentale per la carriera dell’artista calabrese: "è stata una coincidenza che a raccontarla sembra una sceneggiatura ingenua di un film. Stavo ritornando in macchina da Napoli quando entrai in un casello e vidi uno che, con il classico montgomery e con la chitarra in spalla e con la custodia povera, faceva l'autostop! Tra musicisti capii che anche lui lo era: mi son fermato e gli ho detto: "dove vai?". E lui: "io vorrei andare a Roma... tu sei Lucio Dalla?"."Sì, tu?". E lui: "mi chiamo Rino Gaetano e vado a Roma perchè scrivo canzoni e vorrei cominciare a fare dischi". "Sali ti do un passaggio" .Entrò nell'abitacolo stretto della porches e gli dissi:"Fammi sentire qualcosa!". Tirò fuori la chitarra e cominciò a suonare e a cantare i suoi pezzi. La sua musica era buona, mi incuriosiva il suo atteggiamento, con la sua botta di stranezza in più e la sua determinazione. Mi piacque e lo presentai ad un produttore. Era il momento in cominciava la sua straordinaria esperienza di artista.
Il docufilm, dal nome "E cantava le canzoni", diretto da Luca Federico e realizzato dal progetto editoriale di Teodorico Boniello e Antonino Esposito, è stato girato in numerosi luoghi in tutta Italia. Un’attenta ricostruzione sulla vita di Rino, condotta ripercorrendo gli umori, le paure e i sentimenti dell’artista di Crotone attraverso le interviste realizzate dal giornalista Giampiero Marrazzo a numerosi personaggi a lui legati, dalla sorella Anna all’amico di sempre Bruno Franceschelli, ma anche artisti che l’hanno conosciuto in vita, come Lucio Dalla e Mogol, o che l’hanno interpretato dopo la sua morte, come Paolo Rossi. Ognuno a modo suo ha ripercorso le fasi salienti della sua breve ma intensa esperienza artistica, dagli inizi in cui frequentava con Francesco De Gregori ed Antonello Venditti il locale romano Flokstudio, la vera fucina dei giovani cantautori italiani, passando per il successo di Sanremo del 1978 sino alla notte del 2 giugno 1981, quando Rino si schiantò con la sua Volvo 330 contro un camion che viaggiava in direzione opposto in via Nomentana a Roma.
Dal documentario esce fuori un personaggio unico, controcorrente e straordinariamente attuale, che con le sue affermazioni, spesso riduttivamente consegnate alla categoria del "non sense", lanciava messaggi chiari e precisi sulla sua "diversità", dal suo essere meridionale trapiantato nella capitale al suo essere fuori da tutti i meccanismi del potere, deridendo, sempre in maniera sottile e geniale, l’appartenenza politica, l’economia ed il gossip di quel periodo turbolento che rappresentarono gli anni Settanta. In fondo, come recita una sua famosa canzone, si sentiva anch’egli un "figlio unico", come gli emarginati, gli emigranti e gli sfruttati.
Lucio Dalla, nel corso della sua intervista, rivela un aneddoto non ancora conosciuto sul suo primo incontro con Rino, poi rivelatosi fondamentale per la carriera dell’artista calabrese: "è stata una coincidenza che a raccontarla sembra una sceneggiatura ingenua di un film. Stavo ritornando in macchina da Napoli quando entrai in un casello e vidi uno che, con il classico montgomery e con la chitarra in spalla e con la custodia povera, faceva l'autostop! Tra musicisti capii che anche lui lo era: mi son fermato e gli ho detto: "dove vai?". E lui: "io vorrei andare a Roma... tu sei Lucio Dalla?"."Sì, tu?". E lui: "mi chiamo Rino Gaetano e vado a Roma perchè scrivo canzoni e vorrei cominciare a fare dischi". "Sali ti do un passaggio" .Entrò nell'abitacolo stretto della porches e gli dissi:"Fammi sentire qualcosa!". Tirò fuori la chitarra e cominciò a suonare e a cantare i suoi pezzi. La sua musica era buona, mi incuriosiva il suo atteggiamento, con la sua botta di stranezza in più e la sua determinazione. Mi piacque e lo presentai ad un produttore. Era il momento in cominciava la sua straordinaria esperienza di artista.
Fonte:Aise
23 commenti:
Un grandissimo. Ne avrebbe scritte ancora di belle...
Sempre un'ottima cosa ricordarlo.
Grande ll video sotto postato! Scandaloso vedere come cercano di insabbiare la verità.
Peccato,la sua morte prematura... Mi è dispiaciuto tanto ,veramente.
ho visto l'altro anno un concerto in suo onore, di un gruppo che canta le sue cover ed a un certo punto è venuto anche claudio santamaria che l'ha interpretato in una fiction, quello che mi ha stupito è che ci fossero tanti "giovani" che sapevano a memoria le sue canzoni
Grande Rino! Un immortale !
Grande Rino. Irriverente, politicamente scorretto, anima del sud .
Ho la discografia completa e ogni volta che lo ascolto mi stupisco di quanto sia, come dici tu, straordinariamente attuale. Questo significa che lui era uno che vedeva lontano e non aveva timore di dire quello che pensava, ma anche che qui le cose non sono affatto cambiate, anzi, come ben sappiamo sono peggiorate!!!
sono proprio contenta che gli dedichino spazio e riconoscimenti..
Oddio ma io vivo davvero sulle nuvole, non la sapevo la storia di Rino Gaetano, pensavo avesse avuto successo con Gianna e poi si fosse ritirato non credevo fosse morto. Certo che a volte mi invento dei film nella testa che non so neppure io come faccio.
un geniaccio avanti con i suoi tempi ancor oggi attualissimo
Immenso, infinito Rino.
E' stato un grande della canzone italiana e nonostante ci abbia abbandonato da anni, si continuano a cantare tutte le sue canzoni..... Maria
è stato indubbiamente uno dei più grandi..peccato se ne sia andato così presto
consiglio a tutti il libro "Rino Gaetano live" di Emanuele di Marco, edito da Nuovi Equilibri.. praticamente una bibbia sul cantautore!
E' bello che sia ricordato anche così. Un saluto
Lo conosco poco, forse per la mia giovane età...rimedierò!
come sempre una perdita ingiusta,poteva dire molto ancora e con quel sorriso simpatico.
un abbraccio;-)
...che vuoto ha lasciato...e quanta nostalgia...
Lo ricordo benissimo,stravagante,forse un pò eccenmtrico da capire...ma cantava ciò che sentiva dentro!
Per me un grande,purtroppo scomparso prematuramente.
Buona fine settimana!
Era un grande e le sue canzoni, personalmente, le ho ancora tutte. Peccato che i più lo abbiano scoperto tardi, troppo tardi... :-(
Bel post poetico, su un grande della nostra musica.
Una bella iniziativa.
Rino Gaetano merita di essere ricordato...
Mi piacerebbe vederlo questo docufilm, Rino Gaetano è stato un grande.
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