Si vuole che il primo nome della Calabria fosse stato "Aschenazia" dal suo primo abitatore "Aschenez", nipote di Jafet, figlio di Noe'. Egli sarebbe approdato sulla costa dove ora sorge Reggio Calabria, che, a perenne memoria dell'ipotetico avvenimento, ha intitolato a lui una strada: "via Aschenez ".

1 febbraio 2008

Giangùrgolo

Oggi quando si parla di maschere si pensa in primo luogo al Carnevale e qualche volta ai burattini. Tra la seconda metà del Cinquecento e soprattutto nel Seicento, epoca della “Commedia dell’Arte”, le maschere dominavano i palcoscenici dei teatri. In quel periodo il teatro si poneva al centro della vita sociale e culturale e le maschere rappresentavano o una determinata classe sociale o una regione d’Italia; si pensi a Pulcinella, Pantalone, Colombina, Balanzone. Tra queste maschere divenne famosa in quel periodo anche quella rappresentativa della Calabria, Giangùrgolo, tenuta in grande considerazione al punto da essere rappresentata nei teatri di tutta Italia. La caratteristica principale che lo ha reso famoso e che lo distingue dalle altre maschere, è insita nel nome stesso; la fame, l’ingordigia, l’avidità insaziabile di cibo. Infatti, Giangùrgolo dal punto di vista etimologico vuol dire “Gianni-Golapiena” o “Gianni-Ingordo”; per soddisfare questa avidità è disposto a tutto, a fare diversi mestieri, ad arraffare e persino a rubare quando gli capita la buona occasione.
Secondo molti studiosi, la maschera di Giangùrgolo rappresentava una parodia dei vari signorotti che avevano spadroneggiato in Calabria. E’ nata dal desiderio di mettere in ridicolo questi signorotti stravaganti, millantatori e vanagloriosi che nel voler imitare gli atteggiamenti degli ufficiali spagnoli, cadevano spesso nel ridicolo. Infatti, dal suo comportamento e dal suo modo di parlare, Giangùrgolo appare un nobile principe ricco, spavaldo, che incute timore e rispetto, mentre nella realtà è tutto il contrario; vanaglorioso e fifone che cerca in tutti i modi di defilarsi e svignarsela davanti all’avversario temerario. Giangùrgolo è anche un galante corteggiatore capace di rivolgersi con toni languidi dinanzi ad una bella fanciulla; tuttavia nel ruolo di corteggiatore cade spesso nel ridicolo, col risultato di venire deriso e schernito dalle donne corteggiate, a causa della voce stridula e del suo aspetto fisico sgraziato oltre che del naso lungo e grosso.
Giangùrgolo porta sul volto una mascherina rossa con un nasone di cartone, in testa un alto cappello a forma di cono, di colore rosso, con una fascia rossa e gialla; il suo abbigliamento era costituito da una camicia bianca molto larga e senza colletto, un collettone bianco alla spagnola tutto pieghettato, un corpetto rosso e un giubbone a righe gialle e rosse con polsini bianchi merlettati, un larghissimo pantalone a strisce rosse e gialle allacciate sotto le ginocchia, scarpe di vernice nera con fibbia, cinturone e un lungo spadone con bandoliera.
Purtroppo la maschera di Giangùrgolo oggi rimane solo un ricordo presente in qualche ricerca scolastica o in rarissime rappresentazioni teatrali. Dovrebbe a mio parere avere maggior spazio e maggiore considerazione non solo a livello locale ma anche a livello nazionale.

33 commenti:

Giovanna Alborino ha detto...

giangurolo, la prima volta che sento...sara' solo del posto?!
cmq sarebbe bello se tra i bambini ci fossero piu' maschere tradizionali...magari poi in un gruppetto con arlecchino, pulcinella, colombina, si puo' raccontare loro la storia di carnevale.
Proprio per la caduta di queste maschere, mio figlio a carnevale si vestira' da arlecchino, e qualche giorno fa' lo portai a fare la foto e sai che molte persone dicevano: com'e' vestito??

la settimana prossima su flickr mettero' le sue foto..

ciao pino..

Mimmo ha detto...

....spettacolare Pino!
Non avevo mai sentito parlare!!!! grazie! :)

Pino Amoruso ha detto...

@ giovanna: non è o non dovrebbe essere solo del posto; pensa che un gruppo di studiosi ritiene che le sue origini siano napoletane. All'epoca della Commedia dell'Arte", era famosa e veniva rappresentata in tutti i teatri italiani al pari di pulcinella,balanzone, ecc.

@ mimmo : niente...mi fa piacere l'apprezzamento

calabrisella ha detto...

davvero! è attualissimo visto che di Giangurgoli al potere ce ne sono tantissimi. Il vestito è carino...ve lo immaginate con la faccia di Prodi o di Berlusconi? o ancora meglio con la faccia di Mastella!

Maria Angela ha detto...

Carissimo Pino,
chiedo venia per la mia ignoranza, ma sai che non conoscevo questa maschera?
Pensa te!!! Circoscritta alla sola conoscenza delle maschere famose, non sapevo nulla di quella della mia terra, nè tanto meno la curiosità mi ha mai portata ad approfondire l'argomento.
Non si finisce mai di apprendere cose nuove. Ne sono felice!
Ah!! Sempre eccellenti i tuoi post.
A presto,
Maria Angela.

Pino Amoruso ha detto...

@calabrisella: hai ragione...

@Maria Angela: grazie troppo gentile

Ciao;-)

ArabaFenice ha detto...

anche io non avevo mai sentito parlare di questa maschera. la mia conoscenza si limita alle altre maschere che hai citato più arlecchino.
leggendo questo articolo, mi sono resa conto di come la società di un tempo sapeva usare di più l'immaginazione e aveva una capacità di fare satira, vera satira, non indifferente.

Romano ha detto...

Complimenti Pino. Post bellissimo. Quante cose non si sanno della propria terra....Bravo!!!

Irene ha detto...

Grazie Pino, non conoscevo questa maschera ed è importante per me tenere vive queste tradizioni. La commedia dell'arte continua a fare molto e concordo con ARABAFENICE che afferma che un tempo si sapeva usare di più l'immaginazione e la vera satira. ciao ciao

Maurizio ha detto...

Gianni-Ingordo. Dalla descrizione mi vien naturale scorgere la figura di Gianni De Michelis. ;)

Simona ha detto...

un bel post che mi ha fatto conoscere un aspetto delle nostre tradizioni che non conoscevo. comunque, il mio omo è calabro e mangia un casino...lui ancora non lo sa, ma da domani avrà un nuovo soprannome ;-)))

Franca ha detto...

Neanch'io conoscevo questa maschera.
E' molto interessante vedere come le caratteristiche umane in passato venivano rappresentate con le maschere

Francesco Trunfio ha detto...

Purtroppo non ho tempo si scrivere sul blog!! Sono impegnatissimo con il lavoro e non ho trovato nessuno interessato a scrivere ed a portare avanti un attività di qualsiasi tipo nel paese!! Io come saprai sono a Milano per cui mi viene anche difficile seguire tutto quello che succede!!Cmq grazie mille dell'interessamento! Io continuo a seguirti!

Giovanna Alborino ha detto...

ciao pino,
rispondendo al tuo commento lasciato da me, in effetti l'ultima frase racchiude un po' l'aspetto negativo del mondo..

buona domenica anche a te...
un abbraccio
gio

Pino Amoruso ha detto...

@gio Buona domenica e te e a tutti gli amici che mi leggono...

Anonymous ha detto...

Davvero interessante questo tuo intervento.Questa maschera è effettivamente poco conosciuta in Calabria .Saluti.Patty

Anonymous ha detto...

Effettivamente è una maschera poco conosciuta quì da noi...Interessante la tua ricerca.
Saluti.Patrizia

Taz ha detto...

Ciao Aschenazia, sono passato per un saluto e per chiederti se volevi entrare a far parte del progetto "Contact".
Per saperne di più fai un salto su diegogarciablog.blogspot.com oppure su isoladiparole.blogspt.com

Fammi sapere
a presto
taz

Melina2811 ha detto...

Grande Giangurgolo, in epoca carnevalizia non si può non leggere determinate cose. Ti linko, Maria da Catanzaro

Anonymous ha detto...

Non conoscevo Giangùrgolo...Post interessante...compliment per il blog...molto interessante...
Paola ;-)

LauBel ha detto...

hai ragione, purtroppo alcuni aspetti del patrimonio culturale di alcune regioni italiane è stato dimenticato o, peggio, accantonato... anche io non conoscevo questa maschera e devo dire che leggere le tue righe oltre che a portarmi indetro nel tempo, hanno stuzzicato la mia curiosità ad approfondire ulteriormente l'argomento.
alla prossima!
ps. grazie per i complimenti che hai fatto al ns blog e ok per il link... noi ti abbiamo linkato!

Romano ha detto...

Buona settimana anche te Pino.
GRAZIE,
ciao :)

Annarita ha detto...

Informazione molto interessante Pino. Ne sono rimasta colpita. Ti dispiace se lo segnalo sul mio blog di Scienze? E' frequentato da insegnanti di tutti i livelli scolastici e può fornire un utile spunto per un approfondimento a scuola.

Annarita ha detto...

Informazione molto interessante Pino. Ne sono rimasta colpita. Ti dispiace se lo segnalo sul mio blog di Scienze? E' frequentato da insegnanti di tutti i livelli scolastici e può fornire un utile spunto per un approfondimento a scuola.

Pino Amoruso ha detto...

@annarita :- Assolutamente no; anzi mi fa piacere il tuo apprezzamento. Verrò a rileggerlo
Buona sera ;-)

Laura ha detto...

Ciao, ti ringrazio per la visita al mio blog, sei molto gentile; ho fatto 4 passi tra le tue pagine e mi fa piacere inserirti tra i miei preferiti. Buona giornata e complimenti per il blog!!!! Ciao.

Daniele Verzetti il Rockpoeta ha detto...

Anch'io mi unisco con poca originalità al coro di chi non conosceva questa maschera e quindi ha leto con interesse ancora maggiore il tuo post.

Grazie
Daniele

Annarita ha detto...

Ciao, Pino. Puoi leggere la citazione del tuo post qui:

http://scientificando.splinder.com/post/15835815#comment

A presto!

Pino Amoruso ha detto...

@annarita:- Visto!!! E' un vero piacere e mi onora vedere che si apprezzi un mio post al punto di citarlo sul proprio blog.
A presto ;-)

animans ha detto...

Dal blog di Annarita per leggere il pezzo su Giangùrgolo che non conoscevo. Ho imparato molte cose, divertenti e malinconiche. Il carattere di Giangùrgolo ha purtroppo una sua universalità che va oltre i signorotti locali, ma per questo è stato inventato e per questo ha una funzione culturale ed educativa.

Masino ha detto...

Gia', Giangurgolo si potrebbe definire come la maschera piu' appropriata per il catanzarese medio: mangione e fanfarone. (Nessuno si senta offeso e' solo una generalizzata provocazione)
:-)

Masino ha detto...

La maschera Giangurgolo ricalca (generalmente parlando) l'indole del catanzarese medio: mangione e fanfarone. Nessuno si senta offeso, e' solo una benevola provocazione! :-)
(morzeddhu e vavi)

convolvolo21 ha detto...

Favoloso questo tuo post!

Abbiamo scritto sullo stesso argomento, con una grossa lacuna da parte mia, perché non conosco questa maschera molto interessante, che invece hai riportato tu.

Ti va uno scambio di link?
Io ti vado a linkare subito, tu fammi sapere...

Grazie e a presto.