Riprendo a scrivere sul blog mantenendo una promessa fatta tempo fa ad un amico di Scalea; purtroppo neanche quest'anno sono riuscito a visitare la sua interessantissima cittadina. Quando vado in Calabria il tempo vola, non basta mai. Molto modestamente darò delle notizie reperite un po' su internet un po' direttamente da Raffaele, questo è il nome dell'amico “scaleota” trapiantato a Milano.
Sorta durante le lotte tra Longobardi e Bizantini, Scalea è uno dei più antichi paesi dell’Alto Tirreno Cosentino. Erede della greca Laos e della romana Lavinium, Scalea diventa centro importante in epoca Normanna. Nei periodi di influenza Angioina, Aragonese, Spagnola e Francese, Scalea rimane un centro importante esprimendo una civiltà contadina e marinara. In questi ultimi tempi ai piedi del borgo antico è sorta nella piana la nuova Scalea che gioca un ruolo importante nell’economia turistica della Calabria per la bellezza dei luoghi marini e per la considerevole capacità ricettiva che la caratterizza.
Il dialetto è più vicino a quello campano che non a quello calabrese probabilmente perché i contatti culturali e commerciali sono stati più frequenti con i centri costieri campani che non con i paesi dell’entroterra calabrese.
Il dialetto è più vicino a quello campano che non a quello calabrese probabilmente perché i contatti culturali e commerciali sono stati più frequenti con i centri costieri campani che non con i paesi dell’entroterra calabrese.
Oggi il simbolo di Scalea è Torre Talao costruita nel sec. XVI. La torre faceva parte del sistema difensivo, contro le incursioni dei turchi, voluto da Carlo V; venne costruita a carico della gente del posto che contribuì all’edificazione o con una somma di denaro o con la prestazione gratuita secondo le proprie capacità. In origine il promontorio di Torre Talao era un’isola; con gli anni fenomeni di interramento l’hanno completamente aggregata alla terra ferma. Oggi è completamente all’asciutto. Da Torre Talao si possono ammirare le spiagge e le insenature che, a suo tempo, formavano un porto naturale, oggi scomparso. Per secoli il porto naturale fu un importante scalo marittimo con annesso cantiere navale.
Da nord Scalea è guadata dalla torre di guardia del castello conosciuta come Torre di Giuda. Secondo la versione popolare il nome della Torre discenderebbe dal fatto che nel sec. XVII il guardiano della torre non avvertì il castello della presenza dei corsari. Dopo una dura battaglia Scalea riuscì a respingere i saraceni; finita la battaglia il guardiano traditore fu preso e impiccato a un albero.Gli storici danno altre spiegazioni. Alcuni sostengono che la Torre fu detta di Giuda perché vicina al ghetto degli ebrei.
Da nord Scalea è guadata dalla torre di guardia del castello conosciuta come Torre di Giuda. Secondo la versione popolare il nome della Torre discenderebbe dal fatto che nel sec. XVII il guardiano della torre non avvertì il castello della presenza dei corsari. Dopo una dura battaglia Scalea riuscì a respingere i saraceni; finita la battaglia il guardiano traditore fu preso e impiccato a un albero.Gli storici danno altre spiegazioni. Alcuni sostengono che la Torre fu detta di Giuda perché vicina al ghetto degli ebrei.
Le torri di guardia all’epoca venivano erette per motivi di difesa, dovevano quindi rispondere a particolari esigenze; dalla torre doveva essere facile l’avvistamento e la comunicazione con il castello.
Il Castello fu ereditato da Roberto, detto Scalone, figlio di Roberto il Guiscardo.
Fu dimora di molti feudatari tra cui i Pascale, i Sanseverino, i Caracciolo, gli Spinelli. E’ possibile ammirare dai resti dei suoi bastioni i ruderi del Convento Francescano del sec. XIII ed i resti delle chiesette di Santa Lucia, San Marco, San Cataldo, Santa Caterina erette dai monaci Basiliani prima dell’anno Mille.
Il lato sud del Centro Antico è caratterizzato dalla mole di una Torre di guardia Aragonese, conosciuta come Torre Cimalonga, costruita nel sec. XV in funzione del sistema difensivo del paese. E’ a pianta circolare ed era a guardia di una delle quattro porte (Ponte, Marina, Castello e Cimalonga) di entrata a Scalea.
La porta Marina e quella di Cimalonga erano quelle più frequentate. La porta Ponte era riservata al passaggio del feudatario e della gente di riguardo. Dalla porta del Castello passavano il Principe, i suoi familiari e le persone al suo servizio.
La porta Marina e quella di Cimalonga erano quelle più frequentate. La porta Ponte era riservata al passaggio del feudatario e della gente di riguardo. Dalla porta del Castello passavano il Principe, i suoi familiari e le persone al suo servizio.