Si vuole che il primo nome della Calabria fosse stato "Aschenazia" dal suo primo abitatore "Aschenez", nipote di Jafet, figlio di Noe'. Egli sarebbe approdato sulla costa dove ora sorge Reggio Calabria, che, a perenne memoria dell'ipotetico avvenimento, ha intitolato a lui una strada: "via Aschenez ".

30 dicembre 2014

Crotone

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Crotone, Cutroni in dialetto crotonese, è un comune italiano di 60 884 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Calabria, ha un'area metropolitana di 123 937 abitanti.

È il quarto comune della regione per popolazione e il sesto per superficie.

La città di Crotone fu fondata da coloni greci, provenienti dalla regione dell'Acaia nel terzo quarto dell'VIII secolo a.C., nel luogo di un preesistente insediamento indigeno e rappresentò uno dei centri più importanti della Magna Grecia. La città vecchia si sviluppa in un dedalo di stretti vicoli e piazzette fino al duomo e alla centrale piazza Pitagora, punto di contatto tra città "vecchia" e "nuova".

La città è situata sul versante est della Calabria, si affaccia sul mar Ionio presso la foce del fiume Esaro, e il territorio comunale fa parte dell'Autorità del bacino interregionale del fiume Esaro. Il comune ha una superficie di 179,83 km² e il capoluogo si trova a 8 m s.l.m.

Il territorio meridionale è immerso interamente nell'area marina protetta di Capo Rizzuto e inoltre, a fare un ulteriore supplemento a questo scenario, è presente il promontorio di Capo Colonna dove è rimasta l'unica colonna del Tempio di Hera Lacinia, anticamente detto Lakinion Akron, che chiude la città in una grande conca che la divide dal golfo di Squillace.

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27 dicembre 2014

Vibo Valentia





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Vibo Valentia, già Monteleone di Calabria fino al 1928 e Monteleone, precedentemente all'unificazione d'Italia) è un comune italiano di 33 675 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Calabria.

La provincia di Vibo è nata insieme a quella di Crotone nel giugno del 1992.

È il comune più popoloso della cosiddetta costa degli Dei o Costa bella. L'area urbana conta 87.245 abitanti.

La città di Vibo ha una storia lunga oltre 8.000 anni, è anche stata capoluogo della Calabria Ultra e tesoreria delle Calabrie (Ulteriore e Citeriore).
La posizione della città, adagiata sul pendio di un colle, assume un'importanza strategica in ambito territoriale. Crocevia sin dai tempi dell'antica Grecia e dell'impero romano, domina sia l'hinterland, sia la catena montuosa delle Serre calabresi, sia la zona marittima con il suo porto e le stazioni turistiche. Servita da tutte le arterie di comunicazione, di cui ne è snodo, dall'autostrada A3 (Salerno-Reggio Calabria), alla linea ferroviaria, ai collegamenti con l'aeroporto internazionale poco distante, fino al porto del quartiere Vibo Marina.

La città di Vibo Valentia sorge su un grande terrazzamento collinare scistoso, l'altezza media è di 476 m s.l.m. ma raggiunge i 556 nella parte più alta e si trova sul livello del mare nella zona Marina. Le tre maggiori concentrazioni di attività industriali del comune sono presso la Località Aeroporto, presso Porto Salvo (adiacente Vibo Marina, grazie allo sfruttamento delle opportunità fornite dalla presenza del porto polifunzionale e dello scalo ferroviario), ed infine al confine con Maierato, mentre la zona commerciale è sita all'interno della città sulla collina, come anche la maggior concentrazione demografica.

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24 dicembre 2014

Natale in Calabria

La Calabria è una terra ricca di tradizioni e di grande cultura. Trascorrere il Natale nella bella terra di Calabria, significa immergersi in luoghi magici che ogni anno ripercorrono la storia del Natale attraverso canti e manifestazioni caratteristiche. Ecco alcune note informative sul Natale in Calabria e su come trascorrerlo al meglio.

Natale in Calabria: Tradizione
Natale in Calabria, significa in primo luogo, sicuramente, Natale in famiglia. Tradizionalmente questa festa riesce a raccogliere tutta la famiglia intorno alla tavola imbandita con le portate della cucina calabrese. Dopo la celebrazione della festa dell’Immacolata, l’8 dicembre, si inizia a preparare con molto calore il santo Natale. Per tutto il periodo natalizio, si riscoprono e si ripropongono le tradizioni antiche, tramandate dagli antenati. Pur se con minor interesse da parte dei giovani, sono ancora molte le famiglie in Calabria che riescono a distinguersi dalla tendenza nazionale, cioè quella di trasformare in un solo fenomeno commerciale, questa occasione di unità, di accoglienza e di benvolere reciproco, specialmente fra tutti i membri della propria famiglia e anche della propria comunità. E’ dalla famiglia e, nella famiglia che si ripropongono puntualmente tutti quei gesti e quelle attività che portano un alone di festa caratterizzato da elementi caratteristici. Infatti in molte case oltre alla preparazione del tradizionale albero, ci si mette in movimento sin dai primi di dicembre per preparare ancora una volta per il prossimo Natale il presepe e raccontare simbolicamente la storia della Santa Natività e dei valori da essa derivanti. Anche per il semplice allestimento dei presepi si mostra una passione saldamente ancorata ai principi portati avanti di generazione in generazione. In Calabria pochi acquistano gadget o pastorelli. Si va alla ricerca di materie prime (muschio, cortecce, sassi, calce, farina, ecc) per la realizzazione coreografica e la costruzione di paesaggi, montagne innevate, piccole case, sentieri, ruscelli, molto spesso ci si cimenta in una scenografia automatizzata da semplici meccanismi in movimento che contribuiscono ad abbellire ed a rendere più realistico il presepe.

Natale in Calabria: Canti e prodotti tipici
Il natale in Calabria è allietato dai suoi canti tradizionali Il suono delle nenie natalizie crea l’atmosfera adatta a tale periodo: suonatori (zampognari venuti da fuori regione o suonatori del posto) percorrono le strade dei paesi, al mattino presto o alla sera, per tutti i giorni della novena, suonando la ninna e le melodie dei canti popolari natalizi. Sono le classiche “pastorali” o “strhine” (strenne) che animano i borghi calabresi. Oltre alle musiche anche i prodotti tipici sono elemento fondante del Natale calabrese. Una tavola imbandita a festa quella della vigilia di Natale che propone per tradizione le “13 portate” dai primi fino ai dolci.

Alcune tradizioni musicali natalizie

Le Strhine
La ” strina ” è tradizione tipica del territorio calabrese, anche se la sua diffusione è limitata ai soli paesi interni. Notevole è, in questi ultimi anni, la riscoperta di questa splendida usanza da parte di compagnie popolari che la ripropongono nel corso di serate che vengono tenute nel periodo natalizio, rappresentando ad un pubblico nuovo ed immemore il canto augurale portandolo, non più ad una singola famiglia destinataria, bensi offrendolo ad un vasto uditorio.

Viene solitamente accompagnata dal suono dei “sazeri” conosciuti anche come “murtali” o meglio ancora conosciuti come “ammaccasali”. Si tratta semplicemente dell’antico attrezzo in bronzo usato per “ammaccare” il sale. Spesso al suono di uno o più di questi strumenti si accompagna una chitarra, un mandolino, un tamburello ed una fisarmonica. Tutto dipende dal numero dei “cantori”. La “strina” viene solitamente effettuata nel periodo che va dalla serata della celebrazione della festa della Immacolata Concezione (8 dicembre) alla serata dell’Epifania (6 febbraio). Esiste anche un altro periodo dell’anno durante il quale la “strina” viene portata (portata a qualcuno) ed è il periodo di Carnevale. Poichè detto periodo cade sempre nell’alto inverno questa particolare “strina” è detta “strina di i supprissate”.

La “strina” rappresenta un tipico “canto dei questuanti”. Di casa in casa i suonatori andavano a portare la “buona novella” della nascita di Cristo, ottenendo in pagamento ed in ringraziamento uova, formaggio, olio, vino e salumi. Canto d’augurio per la solennità del Natale e per il nuovo anno, veniva cantato all’uscio delle famiglie facoltose, almeno inizialmente poi, con le migliorate condizioni economiche delle popolazioni rurali della Calabria, questa tradizione è andata via via scomparendo quasi del tutto per tornare, come prima accennato, ai giorni nostri a cura di compagnie popolari che si dedicano alla riscoperta ed al mantenimento delle antiche tradizioni. Ai giorni nostri viene portata da gruppi di ragazzi ed amici in casa dei parenti stretti e degli amici intimi per augurare di trascorrere felicemente le festività e tanta fortuna per il nuovo anno.

Il canto inizia augurando all’intera famiglia tante gioie e benedizioni per passare poi agli auguri singoli ad ogni componente del nucleo familiare che viene chiamato per nome e al quale nome si lega un particolare augurio in rima. Si passa poi alla richiesta dei doni “fammi la strina” che, come detto, un tempo consisteva in beni di consumo e che oggi si risolve nell’invito ad entrare nella casa alla quale si è augurata la fortuna per una buona bevuta in compagnia. Si può facilmente immaginare lo stato di ebbrezza dei “cantaturi” alla fine del giro. Un tempo, come detto, il giro era molto lungo ed articolato e destinato alla raccolta di cibarie, adesso, solitamente si visita una sola famiglia o al massimo una famiglia alla sera. La “strina” ha il senso della solidarietà e dell’ospitalità tipico della gente di Calabria.

La porta si apre sempre… ma se non si apre ?

In questa rara ipotesi i “cantaturi” si vendicano con stornelli sdegnati e pieni di profezie di disgrazie (sia pure di non grave portata) del tipo “Mienzu sta casa ci penna nu lazzu, quanno ti lavi ti vu spezzà nu vrazzu”. Sia pure con molte varianti locali, seppur minime, il ritmo sul quale viene cantata la “strina” è identico in tutti i paesi e le versioni.

Alcuni consigli per la cena di Natale

Cena della vigilia di Natale
Le ricette più classiche e tipiche del Natale in Calabria. Alla vigilia non possono mancare le fritture a cominciare dal cavolfiore e dalle zeppole, segue lo stoccafisso in umido oppure le salsicce con contorno di cime di rape ed il “lampasciuni”. La cena di Natale prevede secondo tradizione che si mangino almeno 13 pietanze basate su alimenti poveri ed essenziali. Si comincia con la pasta al forno, polpettine di carne, salamino calabrese al peperoncino. Seguono poi fritture di pesce, crostacei e gli avanzi del cenone perché, come si dice in queste zone, sono “benvenuti in casa”.

Natale in Calabria: Presepi Classici e Presepi Viventi
Non molto diversa è la realizzazione del presepe vivente, una manifestazione che nei giorni che precedono il Natale si effettua in diversi comuni, e che prosegue fino all’Epifania con l’arrivo dei Re Magi, con lo sfondo della coreografia che è caratterizzato da scorci di antichi borghi ottocenteschi appartenenti ai paesi in cui si tiene l’evento. La scena teatrale preparata per l’occasione propone dei normali cittadini come improvvisi attori che esprimono il loro contributo alla raffigurazione della vita quotidiana nel periodo della Natività, impersonando pastori ed altri personaggi. Oltre al Prespe Vivente quasi tutte le comunità calabresi, con  collaborazioni fra associazioni varie e parrocchie, creano la classica natività ripercorrendo la storia con ambientazioni che ricreano la gioia del Natale.

Alcuni consigli:
Presepe di Panettieri (Cosenza)
Presepe di Caria ( Vibo Valentia)
Museo del Presepio di Reggio Calabria

Ancora in voga in Calabria è il “Fuoco di Natale” un enorme falò che si accende la notte del 24 e viene alimentato per tutta la notte da giovani e meno giovani che dopo la messa di mezzanotte si riuniscono attorno alla focara cantando accompagnati dall’organetto e dalla fisarmonica, mangiando dolci e “cullurielli”.

fonte: Facebook

23 dicembre 2014

Cosenza

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Cosenza, Cusenza [ku?s?n?a] in cosentino nota anche come "città dei Bruzi", è un comune italiano di 67 910 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia, la più estesa e popolosa della Calabria.

Città tra le più antiche della regione, nel cui perimetro (Rende) è ubicata l'Unical, il più grande campus universitario italiano e una delle migliori università d'Italia tra i grandi atenei secondo le classifiche stilate da Censis e la Repubblica. Il capoluogo bruzio è sede della Rai regionale (TG Regione), di un museo all'aperto, dell'Ufficio ANAS per l'Autostrada A3 e rappresenta uno dei principali poli regionali da un punto di vista economico, urbanistico, culturale, sociale, organizzativo e di servizio.

Il territorio cosentino è proiettato da anni verso la fusione con i comuni dell'area urbana cosentina nell'interpretazione ristretta (Castrolibero e Rende) che darà vita ad una città unica, il nodo centrale di un sistema urbano complesso, policentrico e dinamico.

Cosenza è identificata anche come Atene della Calabria per via del suo passato culturale. L'Accademia Cosentina, tutt'ora esistente, fu la seconda del Regno di Napoli e una delle primissime accademie fondate in Europa. Ancora oggi resta una città in cui arte e cultura affondano bene le proprie radici, non a caso nel mese di ottobre del 2008 è stata riconosciuta come Città d'arte dalla Regione Calabria con una delibera volta ad evidenziare il patrimonio storico-artistico della città, con importanti ricadute sull'aspetto commerciale (fiore all'occhiello dell'economia cittadina) e turistico del territorio. Il 12 ottobre 2011 il Duomo di Cosenza è stato dichiarato dell'UNESCO "patrimonio testimone di una cultura e di pace"; si tratta del primo riconoscimento assegnato dall'organizzazione in Calabria.

Storicamente svolse il ruolo di capitale dei Bruzi ed in seguito capoluogo della Calabria Citeriore (o Calabria latina).

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13 dicembre 2014

Reggio Calabria

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Reggio di Calabria, Rrìggiu in dialetto reggino, comunemente nota come Reggio Calabria o semplicemente Reggio, nel Mezzogiorno e prima dell'unificazione d'Italia, è un comune italiano di 184 697 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia.

È il primo comune della regione per popolazione e il secondo per superficie. Unica Città di rango metropolitano della regione, essendo una delle 14 città metropolitane italiane, capofila di un'agglomerazione di oltre 260.000 abitanti, è il maggiore polo funzionale di una più vasta area metropolitana policentrica che conta circa 400.000 abitanti e fa parte della estesa e popolosa conurbazione siculo-calabra detta Arco etneo. Forti sono i legami storici, culturali ed economici con la dirimpettaia città di Messina.

Reggio, insieme a Napoli e Taranto, è sede di uno tra i più importanti musei archeologici dedicati alla Magna Grecia (dove sono custoditi i famosi Bronzi di Riace, rara testimonianza della scultura bronzea greca, divenuti tra i simboli della città), di due giovani università (la "Mediterranea" e la "Dante Alighieri") e del Consiglio Regionale della Calabria.

È la prima città della regione per antichità e nonostante la sua antica fondazione - Ρηγιον fu un'importante e fiorente colonia magnogreca - si presenta con un impianto urbano moderno, effetto del catastrofico terremoto che il 28 dicembre 1908 distrusse gran parte dell'abitato. Il suo sistema urbano, costretto dallo stretto di Messina e coronato alle spalle dalle ultime propaggini dell'Appennino, rappresenta uno dei principali poli economici e di servizio regionale ma anche una delle massime concentrazioni di nodi e attrezzature per i trasporti e naturale struttura logistica della Regione verso le coste meridionali del Mediterraneo. Il centro storico, costituito prevalentemente da palazzi dalle linee liberty, ha uno sviluppo lineare lungo la costa calabra dello stretto con strade parallele al lungomare punteggiato di magnolie, palme e piante rare o esotiche.

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6 dicembre 2014

Catanzaro

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Catanzaro, Catanzaru in dialetto catanzarese, è un comune italiano di 91 028 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia e della regione Calabria.

È il secondo comune della regione per popolazione ed è il centro di una area urbana che conta circa 150 000 abitanti.

Storico capoluogo dell'antica provincia di Calabria Ultra per oltre 200 anni, la città di Catanzaro è sede dell'Università degli Studi "Magna Græcia", il secondo ateneo calabrese per numero di iscritti. Nei mesi estivi il litorale ionico da Catanzaro a Soverato è soggetto a importanti flussi turistici, soprattutto giovanili, per la presenza di numerose strutture ricettive.

Catanzaro è conosciuta come la "Città tra due mari", in quanto è situata nell'istmo di Catanzaro, ovvero la striscia di terra più stretta d'Italia, dove soli 30 km separano il mar Ionio dal mar Tirreno. Ciò consente di vedere contemporaneamente, dai quartieri nord della città in alcune giornate particolarmente limpide, i due mari e le isole Eolie. È detta inoltre Città dei tre colli corrispondenti ai tre colli rappresentati nello stemma civico che sono il colle di San Trifone (oggi San Rocco), il colle del Vescovato (oggi Piazza Duomo) e il colle del Castello (oggi San Giovanni).

Catanzaro era infine anticamente conosciuta, come la Città delle tre "V", riferite a tre caratteristiche distintive della città, ovvero:

    V di San Vitaliano, santo patrono;
    V di vento in quanto costantemente battuta da forti brezze provenienti dal Mar Ionio e dalla Sila;
    V di velluto in quanto importante centro serico fin dai tempi dei Bizantini

("V V V" era la sigla con cui venivano identificati, sui mercati nazionali ed esteri i velluti, i damaschi ed i broccati provenienti dalla città).

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