Si vuole che il primo nome della Calabria fosse stato "Aschenazia" dal suo primo abitatore "Aschenez", nipote di Jafet, figlio di Noe'. Egli sarebbe approdato sulla costa dove ora sorge Reggio Calabria, che, a perenne memoria dell'ipotetico avvenimento, ha intitolato a lui una strada: "via Aschenez ".

17 ottobre 2007

Calabria - Manifestazione in memoria di Francesco Fortugno

Lo striscione con la scritta ''Qui per Fortugno e la legalita''' retto dai ragazzi della scuola media Maresca di Locri ha aperto il corteo organizzato in occasione del secondo anniversario dell'omicidio di Francesco Fortugno al quale stanno partecipando centinaia di ragazzi di tutte le scuole medie e superiori di Locri e di altri istituti provenienti da varie zone della Calabria. Prima dell'inizio del corteo, nella piazza cui e' stato dato il nome del politico ucciso, e' stato piantato ''l'ulivo della legalita''', voluto dalla moglie e dai figli del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, a fianco della stele che ricorda Fortugno, ''come simbolo dell'impegno di tutti contro tutte le criminalita'''. Al corteo stanno partecipando, oltre alla vedova Fortugno, Maria Grazia Lagana', ed ai figli, il prefetto di Reggio Calabria, Francesco Musolino, il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Francesco Forgione, i vicepresidenti dello stesso organismo, Giuseppe Lumia e Mario Tassone, e sindaci della zona. Nel corpo del corteo sono presenti anche i gonfaloni della Regione, della Provincia di Reggio e dei Comuni di Polistena, Locri, Siderno, Caulonia, San Luca e Cinquefrondi. Dopo una breve sosta davanti a Palazzo Nieddu, dove Fortugno fu ucciso il 16 ottobre di due anni fa, la manifestazione si sta adesso portando all'Istituto magistrale di Locri dove si svolgera' una tavola rotonda. I ragazzi marciando verso la scuola scandiscono slogan e mostrano striscioni e cartelli su due dei quali c'e' scritto: ''La forza, priva di saggezza, crolla sotto il suo stesso peso'', e ''La violenza e' lo specchio di una societa' superficiale, senza capacita' di esprimersi''. (ANSA)



LOCRI. "Ringrazio e abbraccio simbolicamente tutti. Ho sempre sentito tutta la gente molto vicina e mi ha dato la forza di andare avanti giornalmente nella mia battaglia opera la ricerca della verita' e della giustizia non solo nel caso della morte di mio marito, ma per tutte le altre vittime". Lo ha detto Maria Grazia Lagana', vedova del vicepresidente del Consiglio regionale, Franco Fortugno, ucciso due anni fa durante le manifestazioni svoltesi in ricordi di suo marito."Il fatto che e' successo e' molto grave ed io chiedero' che si indaghi sulla morte di questo ragazzo", ha detto Maria Grazia Lagana', commentando la notizia del suicidio di Bruno Piccolo, collaboratore di giustizia nell'inchiesta sul delitto dell'uomo politico. "Ora - ha aggiunto la Lagana' - bisogna spingere per cercare la verita' fino in fondo, anche in un momento caldo e cosi' intenso del processo". Ed il Presidente del Senato, Franco Marini, conversando con i giornalisti dopo la Messa nella cattedrale di Locri in ricordo del vice presidente, ha detto che "a Locri il ricordo di Franco Fortugno e' ancora forte, cosi' com'e' forte tra di noi in tutta la politica nazionale ed io sono qui per ricordarlo. In questi casi c'e' una sola strada a cui affidarsi ed e' il lavoro difficile ma serio che le forze dell'ordine e la magistratura fanno sempre nell'attesa e con la volonta' di vedere svelata tutta la verita', che e' il modo migliore per onorare la memoria di Franco Fortugno". "La notizia del suicidio del pentito Piccolo apre scenari inquietanti. E' difficile fare ipotesi, serve piuttosto un'immediata indagine per stabilire le connessioni con il caso Fortugno: e' evidente che non si tratti di un fatto di secondaria importanza", ha detto dal canto suo il vicepresidente della Commissione Antimafia, Mario Tassone, vicesegretario dell' Udc. "A due anni dalla morte del vicepresidente del consiglio della Regione Calabria, Francesco Fortugno, non basta un semplice ricordo, ma serve una seria presa di coscienza: finche' non saranno individuati i mandanti, la Calabria non avra' pace e la lotta alla criminalita' organizzata non sara' stata efficace fino in fondo"

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