Si vuole che il primo nome della Calabria fosse stato "Aschenazia" dal suo primo abitatore "Aschenez", nipote di Jafet, figlio di Noe'. Egli sarebbe approdato sulla costa dove ora sorge Reggio Calabria, che, a perenne memoria dell'ipotetico avvenimento, ha intitolato a lui una strada: "via Aschenez ".

10 gennaio 2008

"La doppia, tripla vita dei Bronzi di Riace"


Il 16 agosto 1972, un giovane subacqueo dilettante di Roma, Stefano Mariottini, s’immerge nel Mare Jonio, al largo di Marina di Riace, in provincia di Reggio Calabria. Durante l’immersione scorge casualmente, a 8 metri di profondità, alcuni reperti archeologici in bronzo, semisepolti nella sabbia. Mariottini allerta le autorità competenti.

Passano 5 giorni prima che i carabinieri del nucleo sommozzatori recuperino la prima statua il 21 agosto, grazie a un grosso pallone di plastica gonfiato con l’aria di alcune bombole. Il 22 agosto si procede al recupero della seconda statua: le operazioni sono difficili e il reperto, pesante e ricoperto di depositi, ricade sul fondo del mare. Alla fine, le operazioni di salvataggio riescono.

Dopo numerosi interventi di restauro, dopo un’accurata pulizia interna e un complesso trattamento anti-corrosione, nel 1995 i Bronzi di Riace approdano definitivamente al Museo archeologico di Reggio Calabria (www.museonazionalerc.it). L’autore o gli autori delle due statue, la datazione e il contesto originario sono ancora dati controversi che sollecitano numerose discussioni tra gli studiosi. Non sono però le uniche. Stefano Mariottini, nella denuncia ufficiale di ritrovamento, dichiara di aver scorto sott’acqua “un gruppo di statue” (non solo due) e parla della presenza di uno scudo al braccio sinistro di uno dei due bronzi. Dov’è lo scudo? C’era veramente qualcos’altro sott’acqua? E soprattutto, dove sono gli elmi descritti nel verbale di recupero redatto da Pier Giorgio Guzzo, all’epoca Ispettore della Soprintendenza Reggina?

Le conclusioni redatte nel 2004 dalla Commissione di studio e ricerche sui Bronzi, un gruppo italo-americano, lasciano aperte alcune ipotesi inquietanti. Lo scrittore e giornalista calabrese Giuseppe Braghò ha indagato a lungo sulla vicenda ed è giunto alla conclusione che le statue fossero tre e che la sabbia nascondesse anche due scudi e una lancia.
Tutti scomparsi e forse illegalmente venduti a qualche museo estero. Verità nascoste o false illazioni? Tre sono le inchieste ancora aperte.

21 commenti:

Franca ha detto...

Ovviamente, prima di esprimere qualunque giudizio bisognerà aspettare la chiusura delle indagini.
Ma quante sono le opere d'arte trafugate e vendute all'estero?
Un proverbio dice che a pensar male spesso ci si azzecca!

ArabaFenice ha detto...

Ciao Pino,
sono stata al museo di Reggio Calabria molti anni fa, nel corso di una gita scolastica. Rimasi impressionata dalla maestosità di queste sculture. Le immagini viste sui libri non rendono merito.
Interessante la storia del recupero (che non conoscevo) e allo stesso modo strabiliante il fatto che, trovandosi a solo 8 metri di profondità, siano stati rinvenuti solo in tempi così recenti.
Certo che gli interrogativi che poni sono inquientanti.non immaginavo ci fossero delle indagini in corso. Chissà se fra qualche anno non spunterà fuori che qualcuno sia il proprietario di altri bronzi di riace!

stefano massa ha detto...

ciao, ti ho trovato da Giovanna e son passato a curiosare. Che dire? sulla vicenda dei bronzi ne son circolate tante, ivi compresa che fossero stati buttati lì da una nave che li aveva trovati nelle reti, cmq compli x il blog e spero che diventeremo blogamici stef

Giovanna Alborino ha detto...

per il momento credo siano solo illiazioni, nel momento che non esistono ancora prove..

buon pomeriggio

groddeck ha detto...

Un documento è tale in quanto certifica un avvenimento, e le "carte" da me rintracciate e rese note non meritano la tristezza - o superficialità, meglio - di essere considerate "illazioni".
Approfondisci prima di esporre.
Il problema, gentile Giovanna, è che i preposti ministeriali sono molto "imbarazzati" per la mia leale e veritiera inchiesta: nel Bel Paese non si ama render note le cancrene istituzionali. Per fine gennaio prevedo di organizzare una conferenza stampa a Roma, preso la Sala della Stampa Estera. Non mancare, così verificherai di persona le illazioni che ho avanzato.
Un saluto per tutti,
giuseppe braghò

Elena ha detto...

Grazie per avermi lasciato un saluto. Ora che ti conosco passerò anch'io di qui :)

Jessica Moh ha detto...

Certo che dal 2004 ad oggi ne è passata di acqua sotto i ponti.
Solita lentezza italiana?
ciao ...e buon futuro
Jessica Moh

mario ha detto...

non conoscevo queste ipotesi sulla terza statua e sugli elmi e sulle armi....
le inchieste spero facciano luce...
li ho visitati erano meravigliosi

Mimmo ha detto...

...conoscevo questa "leggenda metropolitana"...ma forse non penso sia tanto...leggenda.
Comunque vedremo... ;)

Silvio Irio ha detto...

Ciao...volevo avvisarti di un piccolo cambiamento..

Il mio blog Pensiero Libero si è trasferito su piattaforma Wordpress. Per questo ho cambiato indirizzo....
ti aspetto su:

http://silvioirio.wordpress.com/

Da oggi posterò da lì...ti aspetto ci conto!!! Grazie
A presto Silvio

davideb ha detto...

Ciao pino,
scusa della mia assenza, ho avuto un piccolo contrattempo con l'adsl....

sempre mitico!!!!

stellastale ha detto...

i bronzi sono assolutamente meravigliosi.... davanti a loro ho provato una vera sindrome di stendhal!!!!
una curiosità: ma guzzo è pier giorgio o pier giovanni, attuale sovrintendente a pompei?

Pino Amoruso ha detto...

@stellastale:- Ho letto questo articolo casualmente su una rivista, credo mensile, Airone è il nome. C'era scritto Pier Giorgio.
A presto :-)

Romano ha detto...

Non sapevo di questa storia legata alle due statue. Staremo a vedere.
Ciao

Daniele Verzetti il Rockpoeta ha detto...

Attenderemo gli svilupppi ma se è come sembra ancora una volta siamo riusciti a farci soffiare reperti importanti da sotto il naso.

luca pagni ha detto...

Caro Presidente della Repubblica Italiana, sono Luca Pagni e curo anche le pagine web dedicate ai Bronzi di Riace

http://www.photographers.it/articoli/bronzidiriace.htm

http://bronzidiriace.style.it/

Vi sarei grato se poteste interessarVi alla vicenda per la quale il Ministro per i Beni Culturali Sandro Bondi non ha ancora preso una posizione chiara e pubblica circa le verifiche sul possibile trafugamento di elmi, lance e scudi dei Bronzi di Riace,

In occasione della nuova mostra al Paul Getty Museum con un bronzo di Urbano VIII attribuito al Bernini,
vorrei poter pubblicare una dichiarazione del Ministro e del Quirinale circa gli impegni che intendono assumersi affinche' vengano compiuti accertamenti piu' approfonditi al largo di Riace, sulle anomalie metalliche riscontrate che potrebbero essere dovute a dei rifiuti ma non e' escluso che ci possano essere anche altri reperti archeologici, per cui e' indispensabile che vengano compiute delle ispezioni marine per accertare in modo inequivocabile di cosa si tratta, visto e considerato che i Bronzi di Riace sono patrimonio dell'umanita' e dunque di tutti noi.

Attendo un Vs. gentile cenno di riscontro.

Roma 06 agosto 2008

Luca Pagni
via Francesco Tovaglieri 382 sc. E
00155 Roma

luca pagni ha detto...

http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/inbreve/visualizza_new.html_765023421.html

RONZI DI RIACE: IN UNA FOTO PEZZO DELLO SCUDO MANCANTE

di Massimo Lapenda

REGGIO CALABRIA - Diventa sempre più intricata e misteriosa la vicenda del ritrovamento dei Bronzi di Riace. Una fotografia, scattata il giorno del recupero delle statue, dimostrerebbe, secondo il ricercatore vibonese, Giuseppe Braghò, l'esistenza di uno scudo che però non è stato mai trovato. La fotografia amatoriale è stata esposta nel corso di una mostra svoltasi quest'estate a Riace ed organizzata dalla Pro Loco.

Nel visionare le foto Braghò, autore di una ricerca e di un libro in cui si sostiene il furto di uno scudo e di una lancia appartenuti ai Bronzi, ha notato che dalla mano della statua cosiddetta 'Giovane' c'era un maniglione dello scudo che non è stato mai trovato. "Dalle foto - sostiene Braghò - si vede un oggetto che fuoriesce dalla mano sinistra del bronzo. E' facilmente intuibile che si tratta del maniglione dello scudo appartenuto alla statua e che non è stato mai ritrovato.

Dopo aver visto le foto della Pro Loco di Riace, scattate al momento del recupero delle statue, mi sono recato al Museo di Reggio Calabria e tra gli oggetti esposti, trovati con i bronzi, non c'é traccia di quell'oggetto che si vede nella fotografia".

Da diverso tempo Braghò, autore di due libri nei quali si sostiene il furto di oggetti appartenuti ai Bronzi di Riace, sostiene anche che le statue erano tre e non due.

A suffragare questa tesi, secondo il ricercatore vibonese, c'é una relazione fatta al momento del ritrovamento delle statue al largo delle acque di Riace.

"Nella relazione - aggiunge - si fa riferimento ad un gruppo di statue. Se fossero state solamente due avrebbero sicuramente indicato il numero preciso. E sempre nella stessa relazione vengono descritte i due Bronzi e viene scritto esplicitamente che era presente uno scudo sul braccio sinistro di una delle due statue. A supportare la tesi del furto degli oggetti appartenuti ai bronzi c'é anche la testimonianza di una donna che ho raccolto ed i cui contenuti ho diffuso nel mio ultimo libro". Sulla vicenda del presunto furto di oggetti appartenuti ai Bronzi di Riace è stata avviata anche una indagine compiuta dai carabinieri del nucleo tutela patrimonio artistico. L'attività investigativa, nata dalle ricerca di Braghò, non ha portato, almeno per il momento, a nessun esito.

luca pagni ha detto...

Cari colleghi,
sono il reporter romano Luca Pagni
ed il 15 ottobre 2008 a Napoli
ho intervistato il Sovrontendente
Prof. Pietro Giovanni Guzzo
sul possibile trafugamento di parti dei Bronzi di Riace

IL VIDEO E' DISPONIBILE
ALLE PAGINE WEB:

http://it.youtube.com/watch?v=IFwx2qWLBRo

http://www.photographers.it/articoli/bronzidiriace.htm

luca pagni ha detto...

giovedi 23 ottobre 2008

alle ore 18

Il Prof. Giuseppe Bragho'

presenterà "FACCE DI BRONZO"

presso la Pellegrini Editore

a Cosenza.

Interveniamo in massa.

Luca

luca pagni ha detto...

Al Presidente della Provincia di Reggio Calabria

Al Sindaco di Reggio Calabria


Su Facebook siamo oltre 5.000 gli aderenti al gruppo
GIU LE MANI DAI BRONZI DI RIACE, in soli 3 giorni

Conoscete il libro-inchiesta FACCE DI BRONZO del Prof. Bragho' ?

Dato che il Presidente del Consiglio vorrebbe portare i Bronzi di Riace alla Maddalena per il G8
sarebbe il caso di riparlare degli stessi alla luce delle perizie tecniche con cui nel 2001
ne fu impedito il trasporto a Los Angeles, sempre per il G8.

In quegli anni il C.N.R. con un Istituto francese realizzo' una copia di una gamba di uno dei bronzi,
ma si innescarono polemiche scambiando la riproduzione con la clonazione genetica e non se ne fece piu nulla.

Esiste anche una sentenza del T.A.R. della CALABRIA
che contemplava la copia dei Bronzi di Riace, al fine di un loro trasporto all'estero per fini culturali.

Firenze espone da sempre in piazza la copia del David, senza scandali ne strumentalizzazioni politiche.

Lo stesso Vittorio Sgarbi che oggi non si oppone al
trasporto dei Bronzi di Riace, nel 2001 si espresse con parere opposto
per la salvaguardia di un bene culturale che richierebbe di rompersi
essendo stato svuotato divenendo particolarmente fragile.

La ricerca-inchiesta del Prof. Giuseppe Bragho'
sul possibile trafugamento di elmi, lance e scudi dei Bronzi di Riace
e' stata da me riportata in abstract

sul blog di Vanity Fair http://bronzidiriace.style.it/

oltre che sulla pagina dedicata ai Bronzi di Riace www.photographers.it/articoli/bronzidiriace.htm

Confido che la Vs sensibilità possa tener conto di tutto questo per evitare l'irreparabile.

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

Resto in attesa di un gentile cenno di riscontro.

Cordiali saluti


Roma, 16/02/2009


Luca Pagni
Resp.le culturale di Photographers.it

luca pagni ha detto...

Vi invito a visitare la pagina web http://www.auroratrust.com/
della Fondazione americana Aurora Trust, Ocean Exploration and Education Trust, che ha portato alla luce navi romane nelle acque di Ventotene, collaborando con la Dott. Annalisa Zarattini del
Nucleo operativo archeologia subacquea della Soprintendenza Beni Archeologica del Lazio.

Sarebbe bello se potessero portare i loro mezzi ad analizzare i fondali dove furono ritrovati i Bronzi di Riace, per verificare le eventuali presenze di anomalie metalliche e magari di reperti non ancora scoperti o trafugati...