Il 30 gennaio 2008 grazie al blog "nell'orizzonte non c'è solo il tramonto" ho potuto conoscere uno degli autori di narrativa calabrese più importanti del secolo scorso: Saverio Strati. Qualche giorno fa ho appreso dallo stesso blog della grave e paradossale condizione di indigenza in cui versa lo scrittore ed intellettuale calabrese.
Grazie ad una campagna promossa da "Il Quotidiano della Calabria" per lui arriverà forse la concessione dei benefici previsti dalla Legge Bacchelli; infatti il Governo sta esaminando la richiesta di attribuzione di un vitalizio, previsto appunto dalla suddetta legge, presentata dagli onorevoli Minniti e Laratta e sottoscritta da diversi parlamentari. Nel frattempo è stata proposta una laurea ad honorem e la stampa di opere inedite da destinare alle scuole alle scuole da parte di Regione e Province; è stato aperto un gruppo su Facebook. La città di Catanzaro (che ha conferito a Strati la cittadinaza onoraria nel 1985) si è impegnata attraverso il Sindaco e l'assessore Argirò affinchè venga rilanciata l'opera del grande scrittore calabrese avviando opportuni contatti con la Casa Editrice Rubbettino per una ristampa speciale del romanzo ''E' il nostro turno'', rivolta soprattutto a fare conoscere alle nuove generazioni uno dei più originali narratori italiani del Novecento, certamente il più grande scrittore calabrese vivente. L'Amministrazione Comunale di Cariati (CS) in segno di vicinanza e di affetto a Strati acquisterà una serie di libri dello Scrittore per distribuirli nelle scuole cittadine, "venendo incontro sicuramente ad uno degli auspici più genuinamente avvertiti e manifestati dallo stesso Scrittore nelle sue opere''.
La lettera
di SAVERIO STRATI
Io, Saverio Strati sono nato a Sant'Agata del Bianco il 16 agosto 1924.
Finite le scuole elementari, avrei voluto continuare gli studi ma era impossibile, perché la famiglia era povera. Mio padre, muratore, non aveva un lavoro fisso e per sopravvivere coltivava la quota presa in affitto. Io mi dovetti piegare a lavorare da contadino a seguire mio padre tutte le volte che aveva lavoro del suo mestiere. Piano piano imparai a lavorare da muratore. A 18 anni lavoravo da mastro muratore e percepivo quanto mio padre ma la passione di leggere e di sapere era forte. Nel 1945, a 21 anni, mi rivolsi a mio zio d' America, fratello di mia madre, per un aiuto. Mi mandò subito dei soldi e la promessa di un aiuto mensile. Potei così dare a Catanzaro a prepararmi da esterno, prendendo lezioni da bravi professori, alla maturità classica. Fui promosso nel 1949, dopo quattro anni di studio massacrante. Mi iscrissi all'università diMessina alla facoltà di Lettere e Filosofia. Leggere e scrivere era per me vivere. Nel ‘50-‘51 cominciai a scrivere come un impazzito. Ho avuto la fortuna di seguire le lezioni su Verga del grande critico letterario Giacomo De Benedetti. Dopo due anni circa di conoscenza, gli diedi da leggere, con poca speranza di un giudizio positivo, i racconti de “La Marchesina”. Con mia sorpresa e gioia il professore ne fu affascinato. Tanto che egli stesso portò il dattiloscritto ad Alberto Mondadori della cui Casa Editrice curava Il Saggiatore. Il libro “La Marchesina” ebbe il premio opera prima Villa San Giovanni. Alla “Marchesina” seguì il primo romanzo “La Teda”, 1957; alla “Teda” seguì il romanzo “Tibi e Tascia” che ricevette a Losanna il premio internazionale Vaillon, 1960. Ho sposato una ragazza svizzera e ho vissuto in quel paese per sei anni. Da questa esperienza è nato il romanzo “Noi lazzaroni” che affronta il grave tema dell'emigrazione. Il romanzo vinse il Premio Napoli. Nel 1972 tornato in Italia la voglia di scrivere è aumentata. Ho scritto “Il nodo”, ho messo in ordine racconti, apparsi col titolo “Gente in viaggio”con i quali vinsi il premio Sila. Negli anni 1975-76 scrissi “Il Selvaggio di Santa Venere” per il quale vinsi il Supercampiello, nel 1977. A questo libro assai complesso seguirono altri romanzi e altri premi. Il romanzo “I cari parenti” ricevette il premio Città di Enna; “La conca degli aranci” vinse il premio Cirò; “L'uomo in fondo al pozzo” ebbe il premio città di Catanzaro e il premio città di Caserta. Nel 1991 la Mondadori rifiutò, non so perché, di pubblicare “Melina” già in bozza e respinse l'ultimo mio romanzo “Tutta una vita” che è rimasto inedito. Con i premi di cui ho detto e la vendita dei libri avevo risparmiato del denaro che ho usato in questi anni di silenzio e di isolamento. Ora quel denaro è finito e io, insieme a mia moglie mi trovo in una grave situazione economica. Perciò chiedo che mi sia dato un aiuto tramite il Bacchelli, come è stato dato a tanti altri. Sono vecchio e stanco per il tanto lavoro.Sono sotto cura, per via della pressione alta. Esco raramente per via che le gambe amomentimi danno segni di cedere. Nonostante questi guai porto
avanti il mio diario cominciato nel 1956. Ho inediti, fra racconti e diario, per circa 5000 pagine. La mia residenza è a Scandicci. Saverio Strati
Post scriptum
Devo aggiungere che avendo editore alle spalle e libri da pubblicare e da ristampare, non mi sono preoccupato a organizzarmi per avere una pensione, un'assistenza nella vecchiaia. Non ho, da anni, una collaborazione a giornali o a riviste. Perciò non ho nessun reddito e quindi è da tre anni che non faccio la dichiarazione dei redditi. Faccio inoltre presente che alcuni dei miei romanzi sono tradotti in francese, in inglese, in tedesco, in bulgaro, e in slovacco e inspagnolo (Argentina). Miei racconti sono apparsi in riviste cinesi e in antologie dedicata alla narrativa contemporanea italiana: in Germania, in Olanda, in Cecoslovacchia e in Cina.
Grazie ad una campagna promossa da "Il Quotidiano della Calabria" per lui arriverà forse la concessione dei benefici previsti dalla Legge Bacchelli; infatti il Governo sta esaminando la richiesta di attribuzione di un vitalizio, previsto appunto dalla suddetta legge, presentata dagli onorevoli Minniti e Laratta e sottoscritta da diversi parlamentari. Nel frattempo è stata proposta una laurea ad honorem e la stampa di opere inedite da destinare alle scuole alle scuole da parte di Regione e Province; è stato aperto un gruppo su Facebook. La città di Catanzaro (che ha conferito a Strati la cittadinaza onoraria nel 1985) si è impegnata attraverso il Sindaco e l'assessore Argirò affinchè venga rilanciata l'opera del grande scrittore calabrese avviando opportuni contatti con la Casa Editrice Rubbettino per una ristampa speciale del romanzo ''E' il nostro turno'', rivolta soprattutto a fare conoscere alle nuove generazioni uno dei più originali narratori italiani del Novecento, certamente il più grande scrittore calabrese vivente. L'Amministrazione Comunale di Cariati (CS) in segno di vicinanza e di affetto a Strati acquisterà una serie di libri dello Scrittore per distribuirli nelle scuole cittadine, "venendo incontro sicuramente ad uno degli auspici più genuinamente avvertiti e manifestati dallo stesso Scrittore nelle sue opere''.
La lettera
di SAVERIO STRATI
Io, Saverio Strati sono nato a Sant'Agata del Bianco il 16 agosto 1924.
Finite le scuole elementari, avrei voluto continuare gli studi ma era impossibile, perché la famiglia era povera. Mio padre, muratore, non aveva un lavoro fisso e per sopravvivere coltivava la quota presa in affitto. Io mi dovetti piegare a lavorare da contadino a seguire mio padre tutte le volte che aveva lavoro del suo mestiere. Piano piano imparai a lavorare da muratore. A 18 anni lavoravo da mastro muratore e percepivo quanto mio padre ma la passione di leggere e di sapere era forte. Nel 1945, a 21 anni, mi rivolsi a mio zio d' America, fratello di mia madre, per un aiuto. Mi mandò subito dei soldi e la promessa di un aiuto mensile. Potei così dare a Catanzaro a prepararmi da esterno, prendendo lezioni da bravi professori, alla maturità classica. Fui promosso nel 1949, dopo quattro anni di studio massacrante. Mi iscrissi all'università diMessina alla facoltà di Lettere e Filosofia. Leggere e scrivere era per me vivere. Nel ‘50-‘51 cominciai a scrivere come un impazzito. Ho avuto la fortuna di seguire le lezioni su Verga del grande critico letterario Giacomo De Benedetti. Dopo due anni circa di conoscenza, gli diedi da leggere, con poca speranza di un giudizio positivo, i racconti de “La Marchesina”. Con mia sorpresa e gioia il professore ne fu affascinato. Tanto che egli stesso portò il dattiloscritto ad Alberto Mondadori della cui Casa Editrice curava Il Saggiatore. Il libro “La Marchesina” ebbe il premio opera prima Villa San Giovanni. Alla “Marchesina” seguì il primo romanzo “La Teda”, 1957; alla “Teda” seguì il romanzo “Tibi e Tascia” che ricevette a Losanna il premio internazionale Vaillon, 1960. Ho sposato una ragazza svizzera e ho vissuto in quel paese per sei anni. Da questa esperienza è nato il romanzo “Noi lazzaroni” che affronta il grave tema dell'emigrazione. Il romanzo vinse il Premio Napoli. Nel 1972 tornato in Italia la voglia di scrivere è aumentata. Ho scritto “Il nodo”, ho messo in ordine racconti, apparsi col titolo “Gente in viaggio”con i quali vinsi il premio Sila. Negli anni 1975-76 scrissi “Il Selvaggio di Santa Venere” per il quale vinsi il Supercampiello, nel 1977. A questo libro assai complesso seguirono altri romanzi e altri premi. Il romanzo “I cari parenti” ricevette il premio Città di Enna; “La conca degli aranci” vinse il premio Cirò; “L'uomo in fondo al pozzo” ebbe il premio città di Catanzaro e il premio città di Caserta. Nel 1991 la Mondadori rifiutò, non so perché, di pubblicare “Melina” già in bozza e respinse l'ultimo mio romanzo “Tutta una vita” che è rimasto inedito. Con i premi di cui ho detto e la vendita dei libri avevo risparmiato del denaro che ho usato in questi anni di silenzio e di isolamento. Ora quel denaro è finito e io, insieme a mia moglie mi trovo in una grave situazione economica. Perciò chiedo che mi sia dato un aiuto tramite il Bacchelli, come è stato dato a tanti altri. Sono vecchio e stanco per il tanto lavoro.Sono sotto cura, per via della pressione alta. Esco raramente per via che le gambe amomentimi danno segni di cedere. Nonostante questi guai porto
avanti il mio diario cominciato nel 1956. Ho inediti, fra racconti e diario, per circa 5000 pagine. La mia residenza è a Scandicci. Saverio Strati
Post scriptum
Devo aggiungere che avendo editore alle spalle e libri da pubblicare e da ristampare, non mi sono preoccupato a organizzarmi per avere una pensione, un'assistenza nella vecchiaia. Non ho, da anni, una collaborazione a giornali o a riviste. Perciò non ho nessun reddito e quindi è da tre anni che non faccio la dichiarazione dei redditi. Faccio inoltre presente che alcuni dei miei romanzi sono tradotti in francese, in inglese, in tedesco, in bulgaro, e in slovacco e inspagnolo (Argentina). Miei racconti sono apparsi in riviste cinesi e in antologie dedicata alla narrativa contemporanea italiana: in Germania, in Olanda, in Cecoslovacchia e in Cina.
13 commenti:
sono davvero contenta che si siano mobilitati in tanti per rendere onore a questo grande scrittore e soprattutto che venga conosciuto nelle scuole quale orgoglio calabrese.
grazie per avermi citata ;)
e buona giornata
Ciao e buona giornata da Maria
Ennesima dimostrazione di quanti talenti sconosciuti ai più che abbia il nostro Paese!
Grazie di avercelo segnalato
Speriamo riesca a vivere con dignità, come gli spetta.
lo spero anche io articolo21
ciao pino
Pino,vorrei postare se ciò nn ti dispiace questo tuo articolo, sul forum Gentereggina, se ci sono problemi fammelo sapere questo è il link.
http://www.gentereggina.org/forum/viewtopic.php?p=871801#871801
Un saluto Mariagrazia...
Ps iscriviti al forum ;)
Sono molto vicino allo scrittore Saverio Strati.E' un grande scrittore che ha dato tanto alla calabria.Sono contenta per quanto alcuni paesi della calabria stiano facendo per lui.Se lo merita veramente.Ma il suo comune di nascita cosa fa?
In tutta onestà non conoscevo questo autore.
Sono contenta che in tanti si diano da fare per lui...
dolce notte.
Abito in Toscana a Montieri. Ringrazio Amoruso per avermi fatto conoscere questa verità che non conoscevo.
Ho sempre apprezzato l'opera di Strati ed ho letto il 90% dei suoi libri.
Gestisco un portale letterario www.circoloculturaleluzi.net ed organizzo il Bando Letterario Europeo di Poesia e Narrativa Città di Montiri (GR).
Ho telefonato ieri allo scrittore e l'ho aggiornato di quello che sto facendo attraverso internet per porre all'attenzione dell'opinione pubblica la sua situazione e mi ha ringraziato. E una persona molto lucida e dignitosa e potrebbe dare ancora molto alla cultura italiana.
Tra ieri ed oggi ho inviato migliaia di email a tutti i contatti che ho in Rubrica ed anche a tutte le Istituzioni Provinciali e Regionali della mia Regione, a tutte le Agenzie Giornalistiche, a tutte le Redazioni dei Giornali ed a tutte le testate Televisive Italiane.
Spero che almeno il 10% riprendano la notizia. E vi posso assicurare che sarebbe un successo.
Su Facebook ho aperto una pagina mettendo in evidenza la triste situazione dello scrittore.
Chi può faccia la stessa cosa inviando email a tutte le istituzion, ai giornali ed alle televisioni della propria città.
In questo modo forse riusciremo a non far morire di inedia uno tra i maggiori scrittori del nostro novecento letterario.
A tutti cordiali saluti
www.circoloculturaleluzi.net
santoro3000 (chiocciolina) alice.it
Mi dispiace che non ho saputo postare bene il messaggio su Saverio Strati ed è uscito "Anonimo".
Non ho nulla da nascondere e mi firmo:
Salvatore Armando Santoro
Fraz. Boccheggiano - Montieri (GR)
www.circoloculturaleluzi. net
www.poetare.it/santoro,html
santoro300 (chiocciolina) alice.it
Tel. 0566.998153
Buon giorno Pino,
conosco i lavori di Saverio Strati e mi ha molto addolorato e sconcertato leggere del suo disagio. Penso a quello che ha provato nel pervenire alla decisione di scrivere quella lettera.
Un forte abbraccio........
l'arte....l'arte ...ingrata ed ironica arte....
un'altro artista pieno di emozioni, idee, colori, amore....e con le tasche vuote e il cuore in làcrime.......!
viviana
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