Si vuole che il primo nome della Calabria fosse stato "Aschenazia" dal suo primo abitatore "Aschenez", nipote di Jafet, figlio di Noe'. Egli sarebbe approdato sulla costa dove ora sorge Reggio Calabria, che, a perenne memoria dell'ipotetico avvenimento, ha intitolato a lui una strada: "via Aschenez ".

21 agosto 2010

"Prima Settimana della Cultura Calabrese" a Camigliatello Silano



Domenica 22 agosto alle ore 19.00 a Camigliatello Silano inizia la "Prima Settimana della Cultura Calabrese", che si concluderà con la consegna del "Premio Cassiodoro" domenica 29 agosto. Un evento che vuole promuovere la nostra CULTURA come protagonista del NOSTRO FUTURO...

Ecco qualche numero della Rassegna:

  • 50mila cataloghi-programmi stampati e distribuiti (o in via di distribuzione)
  • 55 iniziative negli otto giorni di incontri
  • 17 case editrici presenti 500 titoli di libri calabresi (che si venderanno TUTTI con un unico prezzo 5 euro)
  • 82 le personalità che interverranno agli incontri in programma (tra cui il presidente del Consiglio regionale della Calabria 2 i due governatori di Calabria e Campania)
  • 6 musicisti che di sera ci aiuteranno a "vedere" le visioni di un'altra Calabria
  • 7 le mostre da vedere
  • 200 le bottiglie di vino da regalare per l'iniziativa LIBROdiVINO
  • 14 i premiati al PREMIO CASSIODORO
  • 10 i sindaci che hanno garantito la loro presenza alla manifestazione conclusiva
  • SOTTOSCRIZIONE VOLONTARIA ogni giorno con 2 euro si potranno vincere 200 euro di LIBRI made in CALABRIA.

8 agosto 2010

Marcello Cua


Il 1 agosto è morto a Roma Marcello Cua, scultore, pittore e poeta, noto soprattutto per i suoi interventi ai più importanti appuntamenti d'arte d'Europa
Marcello Cua nasce il 24 settembre 1955 a Maranise, piccolo borgo del comune di Fossato Serralta (CZ).
Trascorre i primi 16 anni immerso in quella cornice naturale di rara bellezza che sono le montagne della presila.
Caso unico in tutto il territorio della Presila Catanzarese, si distingue da subito per le sue idee, il suo anticonformismo, il suo modo di vivere bohemienne.
Frequenta la facoltà di psicologia presso "La Sapienza" di Roma ed è parte integrante e saliente del Movimento studentesco che tanto fece parlare di sè negli anni 70.
Finiti i sogni rivoluzionari utopistici di "La Meglio Gioventù" Marcello, come tanti altri compagni di lotta, si trova ad un bivio: lasciarsi inghiottire dal sistema socio politico culturale, cosi duramente contestato, oppure scegliere la sua "via" individuale e, necessariamente solitaria.
Spirito libero, insofferente ad ogni regola e modo convenzionale di vivere, nutrito di letteratura nietzschiana, sceglie, ovviamente, il cammino solitario.
Da Roma, tra una esame e l'altro, si sposta continuamente in auto-stop, visitando mezza Europa. La sua natura introspettiva lo spinge verso la ricerca interiore, prima attraverso le filosofie orientali poi, negli anni 80, l'incontro decisivo con l'Antroposofia di Rudolf Steiner.
Nasce in quegli anni, un fortissimo desiderio di natura e di arte.
L'arte lo attira come un potente magnete.
Quando un uomo non ha più scelta è un uomo libero, ama ripetere Marcello.
Egli sente che le sue mani vogliono plasmare la materia informe.
Nascono le sue prime sculture.
Ormai 27enne lascia definitivamente la facoltà di psicologia e si iscrive all'Accademia di Belle Arti a Catanzaro. Ancora studente,visita i maggiori musei del mondo, allestisce le sue prime mostre, gli viene commissionato il primo monumento pubblico, vende le sue prime opere.
Il primo periodo è caratterizzato da forme alquanto allungate e contorte a volte quasi filiformi.
E' il momento in cui lo spazio vuoto predomina sulla scultura ridotta, quasi sempre, a una presenza minima!
Marcello Cua è ancora impregnato di esistenzialismo e questo si riflette inevitabilmente sulle sue sculture smaterializzate.
L'angoscia, la solitudine, la morte sono i temi dominanti.
Ne derivano figure impalpabili,quasi evanescenti che tendono disperatamente di sfuggire il peso della materia.
Definito dalla critica, scultore giacomettiano, si differenzia, tuttavia, per un modo diverso di trattare la superficie: Giacometti amava la superficie corrosa,lacerata, Cua, al contrario, predilige levigare fino a rendere traslucida la materia.
Inoltre, Cua pratica ampi squarci, le sue sculture sono spesso "bucate",il vuoto e il concavo diventano elementi più importanti del pieno o del convesso, ridotti, questi, a minime tracce.
L'attività artistica di Marcello non si limita alla scultura, egli è attivo anche come pittore e poeta,

Hanno scritto di lui:
Eduardo Filippo, Carla Benincasa, Leopoldo Chieffallo, Giuseppe D’Agostino, Arcangelo Pugliese, Clemente Angotti, Antonio Aracri, Vincenzo Ursini, Carmine Mustari, Fulvio Castellani, Tommaso Bevacqua.

Recensioni:
Il Giornale di Calabria, Il Piccolissimo, Comunità Domani, l’Opinione, Il popolo Calabrese, Calabria, Gazzetta del Sud, Il Domani, Il Quotidiano.
Le sue opere sono presenti su tutto il territorio nazionale e all'estero in collezioni, pubbliche e private.

Biografia e foto tratte dal sito www.marcellocua.com