Ormai, quasi quotidianamente “sfoglio” su internet le pagine del “Giornale di Calabria” che mi permettono di tenermi aggiornato su quello che succede nella mia regione d’origine. Mi ha colpito negli ultimi giorni un articolo in cui è riportato quasi integralmente la lettera indirizzata al Presidente della Repubblica, al Presidente della Regione ed al sindaco di Lamezia, scritta da uno studente del liceo classico “Fiorentino” di Lamezia Terme. Guido D’Ippolito, questo è il nome dello studente, scrive:“con questa lettera non pretendo minimamente che le cose cambino, perché ho molta sfiducia su questo punto”. Infatti, dice D’Ippolito, il fine di questa lettera vuole essere meramente informativo avuto riguardo alla situazione in cui vivono i giovani lametini, soffermandosi ad elencare una serie di avvenimenti di stampo mafioso noti alle cronache che assumono una veste di “periodicità” visto il ripetersi ad intervalli regolari degli stessi. “Il negozio davanti casa mia”, dice lo studente, “esplode con una puntualità di una volta ogni sei mesi”; “abbiamo una media di due morti al mese da rapportare con 12 estorsioni al mese”. In considerazione di questi avvenimenti che si ripetono ad intervalli regolari, secondo D’Ippolito“ l’atto di omertà non può essere considerato come aiuto alla mafia ma come legittima difesa o precauzione contro la mafia: forse non esiste rimedio ad una mafia troppo radicata, che tiene sotto controllo tutti gli ambiti della vita sociale, o forse esiste. Fatto sta che la mafia è ancora qui”.
Molto significativa è la conclusione dell’articolo e della lettera: “Ma chi di noi, se avesse visto, ad esempio l’assassino di un omicidio, lo denuncerebbe se non fosse sicuro di essere tutelato? Non è giusto che ogni persona debba essere coraggiosa di fronte a queste cose quando chi dovrebbe difenderci non lo fa effettivamente”.
Molto significativa è la conclusione dell’articolo e della lettera: “Ma chi di noi, se avesse visto, ad esempio l’assassino di un omicidio, lo denuncerebbe se non fosse sicuro di essere tutelato? Non è giusto che ogni persona debba essere coraggiosa di fronte a queste cose quando chi dovrebbe difenderci non lo fa effettivamente”.
2 commenti:
Ciao Pino, sono Marcello.
il tuo blog è fantastico, continua cosi' che avrai un successone.
Ciao
Grazie per avermi segnalato questo post. Concordo con quella lettera, purtroppo lo Stato è il primo colpevole non sapendo o volendo tutelare coloro che vi vivono.
Ciao Pino
Daniele
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