Si vuole che il primo nome della Calabria fosse stato "Aschenazia" dal suo primo abitatore "Aschenez", nipote di Jafet, figlio di Noe'. Egli sarebbe approdato sulla costa dove ora sorge Reggio Calabria, che, a perenne memoria dell'ipotetico avvenimento, ha intitolato a lui una strada: "via Aschenez ".

20 aprile 2007

I Fuochi di San Marco

La notte del 24 aprile si vive a Rossano un evento indimenticabile, estremamente suggestivo e ricco di tradizione. Per tutto il giorno del 24, la popolazione raccoglie legna e prepara le Focarine, falò votivi che ogni quartiere accenderà a San Marco. Gli abitanti rossanesi credono che la loro cittadina sia stata protetta dal Santo la notte tra il 24 ed il 25 aprile del 1836, notte in cui Rossano fu colpita con violenza inaudita da un terremoto. In quella notte, molto fredda, gli abitanti rossanesi, impauriti dalla possibilità del verificarsi di altre scosse, scesero in strada ed accesero fuochi nelle vie per scaldarsi. Da allora questi falò, Focarine, diventarono il simbolo della tragedia ed il modo in cui questo evento è rievocato ogni anno.
Riguardo questa tradizione, negli ultimi anni qualcuno ha avanzato un’altra ipotesi, che richiama la festa del fuoco; questa prevede che i pastori dopo la transumanza, con la primavera accendessero dei falò per festeggiare il passaggio da un pascolo all’altro, da una stagione all’altra.
Tuttavia rimane il fatto che i Fuochi di San Marco, le cosiddette Focarine, qualsiasi significato gli si voglia attribuire, terremoto o transumanza, rappresentano una tradizione ancora molto sentita. Infatti, ogni anno, in ogni quartiere della cittadina, Santo Stefano, San Nilo, Brancato, Ciglio della Torre, ecc. al sopraggiungere della notte si accendono le Focarine che rischiarano Rossano qua e là di luce rossa ed arancio.

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