Si vuole che il primo nome della Calabria fosse stato "Aschenazia" dal suo primo abitatore "Aschenez", nipote di Jafet, figlio di Noe'. Egli sarebbe approdato sulla costa dove ora sorge Reggio Calabria, che, a perenne memoria dell'ipotetico avvenimento, ha intitolato a lui una strada: "via Aschenez ".

24 giugno 2007

Nuovo Ecomostro a Copanello?

23 giugno 2007

Quello che si evince, quello che la gente lamenta, per quanto sta accadendo nel territorio del centro jonico, ovvero la realizzazione di un complesso in Località Lamia di Copanello, in un angolo tra i più belli della Calabria (che alcuni, e solo in pochi ritengono sacro sotto il profilo paesaggistico, nonché storico-archeologico) quello che emerge, è che questo territorio risulta sempre offeso.
Questa grave verità certo non è stata focalizzata dall'indagine fatta a riguardo, nei giorni scorsi, da una locale emittente televisiva. Risulta invece, così come spiegato nel corso della trasmissione dal sindaco di Stalettì, Pantaleone Narciso, e del responsabile dell'Ufficio tecnico Beniamino Posca, che la costruzione ha certamente tutti i presupposti tecnici e legali per poter essere realizzata, ovvero è in rispetto del Piano regolatore generale vigente e di ogni altra normativa regionale e di tutela nazionale.
Il sindaco Narciso ritiene che per «evitare il ripetersi di tali eventi, bisognerebbe fare una variante al Piano regolatore». Questo è l'unico aspetto pratico emerso dall'indagine. La gente, però, pur convinta della buona fede di chi costruisce e di chi ha rilasciato le diverse autorizzazioni, si chiede come conciliare il fatto che dopo anni di battaglie per giungere all'abbattimento dell'eco-mostro di Copanello, con ingenti spese dei contribuenti, sorga, a poche decine di metri da questi, magari non con gli stessi presupposti, un complesso che comunque per gran parte dell'opinione pubblica non è in armonia con i luoghi.
E così impotente, in attesa di questa variante, il territorio di Stalettì, pur sottoposto quasi interamente a vincolo paesaggistico, ed in parte ad altri vincoli più specifici; vincolato da leggi, normative che pare trovino sfogo in un detto comune: "fatta la legge trovato l'inganno", dovrà subire ancora, dovrà sempre essere aggredito, per un motivo o per un altro, giustificato o meno: con licenze regolari o meno, con nulla osta regolari o meno. Qualcuno si chiede a cosa siano servite allora, se coscienti di questo, le autorità intervenute ed i ministri, (che si sono succeduti sulla passerella dello spettacolo "eco-mostro") e tutte le loro promesse.
Da quel momento, a loro avviso, il volto della Calabria avrebbe dovuto cambiare. È amaro invece constatare che la cerimonia dell'abbattimento sia stata solo una passerella sulla quale qualcuno potesse mettere in mostra ed distrarre i calabresi da problemi molto più importanti. La gente cerca i politici di turno che rispondano in modo costruttivo e sereno a questa vicenda legata alla distruzione dell'habitat naturale del promontorio di Stalettì, così come della distruzione dei suoi siti archeologici, di monumenti violentati o lasciati all'incuria del tempo.



Nessun commento: