Si vuole che il primo nome della Calabria fosse stato "Aschenazia" dal suo primo abitatore "Aschenez", nipote di Jafet, figlio di Noe'. Egli sarebbe approdato sulla costa dove ora sorge Reggio Calabria, che, a perenne memoria dell'ipotetico avvenimento, ha intitolato a lui una strada: "via Aschenez ".

19 novembre 2007

Energia Eolica: Comitato Calabria no Wind

A chi giova l´eolico?
La Calabria è la regione, secondo l’ultimo rapporto di Terna, la società che si occupa della trasmissione e della distribuzione dell´elettricità a livello nazionale, che si trova in una situazione di surplus, cioè esporta più energia di quanta ne produce, vale a dire, secondo i dati di Terna, il 31 per cento.
Rispetto al 2005 la Calabria ha consumato il 2,7 per cento di energia elettrica in più attestandosi sui 6.566 gigawattora, collocandosi però tra le regioni più “risparmiose”: davanti alla Calabria si collocano solo Valle d’Aosta (1.163 Gwh), Molise (1.625), Basilicata (3.311) e Umbria (6.114).
Se la Calabria Esporta il 31 % di energia che produce, quali potrebbero essere le motivazioni che spingono le istituzioni Comunali e Regionali a chiedere concessioni per impianti Eolici?
Se la nuova produzione di energia pulita sostituisse quella prodotta dale centrali convenzionali, una ragione ci sarebbe, ma così non è.
Allora le ragioni vanno cercate altrove in altri interessi. Il punto è che seppur l´energia eolica è considerata una energia pulita non altrettanto si può dire per l´impatto ambientale, delle mastodontiche torri e del rumore che creano, che è tutt´altro che pulito, cambiano totalmente l´orizzonte visivo.
E se la Calabria è da sempre stata considerata come il Gran Bosco d´Italia, per le sue verdi montagne, oggi rischia di diventare una orrenda selva di tralicci eolici.
Oltre sessanta sono gli impianti, già autorizzati e previsti in tutta la regione e le richieste aumentano di giorno in giorno. Insomma la Calabria, terra dimenticata da tutto e da tutti, diventa l´eldorado Europeo del business del vento. Il criterio di istallazione delle palificazioni è tra le altre cose, molto discutibile, mentre in tutto il mondo si assiste ad impianti ordinati nel loro apparire, in Calabria gli stessi pali sono posti nel disordine più totale, forse alla ricerca disperata di un vento che a volte neppure c´è.
Ma se l´energia a noi calabresi non serve, perchè dobbiamo pagare un costo ambientale così alto? Forse perchè l´eolico da sbocchi e soluzioni ai problemi dell´occupazione? Neanche quello, le pale girano senza l´assistenza dell´uomo e quando accade qualche problema, rilevato dal computer, la manodopoera che interviene è altamente specializzata, mentre la Calabria continua a formare estetisti, parrucchieri ed addetti al cosiddetto office automation.
Niente quindi neanche sul fronte occupazionale, basterebbe questo semplice ragionamento per trarne delle facili deduzioni. Alla Calabria l´energia eolica nuoce, questa è la verità, ci distrugge quel poco di pesaggio naturale che è scampato alla cementificazione selvaggia. Dobbiamo solo prendere atto che ancora una volta la politica non ha fatto gli interessi collettivi, ma solo altri, che a noi non è dato sapere, ma che possiamo, solo, immaginare.

Comitato Calabria no Wind
sostenuto da Calabrialibre

9 commenti:

Giovanna Alborino ha detto...

e'una triste realta' ma i politici non faranno mai i nostri interessi, solo i loro e quelli del loro entourage

daniele Verzetti, Rockpoeta ha detto...

L'eolico non è il demonio ed io ho visto a Lanzarote degli impianti eolici in un paesaggio spettacolare.

Certo che nel caso in esame, ci sono profonde differenze: in primis mi sembra davvero ingiusto che la Calabria debba vedersi invadere massicciamente da questi "cosi" senza neanche trarne il banchè minimo beneficio concreto.

Poi il paesaggio, che a Lanzarote è praticamente desertico (isola splendida) mentre in Calabria, come è stato brillantemente sottolienato nel post, così non è!

A questo punto forse chiedersi se ci siano dei fini personali e di denaro dietro tutto questo è perfettamente lecito.

Perchè, mi domando, se siete convinti che ci possa essere dietro qualche intrallazzo non provate a contattare i giornalisti di Report?

Mimmo ha detto...

...la solita storia!!!

complimenti per il blog! ;)

calabrisella ha detto...

Il problema principale è che in Calabria non abbiamo delle norme che regolino e tutelino il paesaggio. Esiste solo una Guida assolutamente facoltativa che rimandae alla coscienza degli imprenditori...peccato che gli imprenditori abbiano solo la coscienza delle loro tasche!

racchio ha detto...

Ho padre calabrese e madre impiegata in una società che installa impianti ad energia eolica, adoro la calabria ma anche l'energia pulita. Secondo me il punto non è tanto il problema dell'impatto ambientale (se ai calabresi fosse importato qualcosa dell'impatto ambientale non avrebbero certo permesso lo scempio delle coste e la costruzione di mostri architettonici a picco sul mare) quanto quella di un giusto ritorno economico. So per certo che la società per cui lavora mia madre paga una sorta di "affitto" per i terreni in cui impianta mulini (anche quelli acquistati...!) e in più paga una percentuale sulla corrente generata da ciascun mulino, e fornisce al comune fondi per la realizzazione o la ristrutturazione di opere pubbliche nel comune in cui vengono installati i mulini. Questi soldi finiscono ovviamente nelle tasche del Comune, ma ora mi chiedo se i comuni ne fanno cenno nei bilanci pubblici, e se riutilizzano questo denaro per migliorare la qualità della vita dei cittadini.

La Calabria è una delle regioni italiane più adatte all'installazione di mulini per l'energia eolica e produrre energia è SEMPRE un vantaggio. Dovreste trovare però il modo di utilizzare questo vantaggio. Se esportate così tanta energia da qualche parte devono entrare soldi. Dove finiscono?

Riguardo al problema estetico in effetti posso capirti. Personalmente a me affascinano molto questi "campi" di mulini, ma mi rendo conto che è solo una questione di gusto. Sono però sicuramente più belli dei campi verdi con dei mulini di tanto in tanto, che dei mostri di cemento che al verde non lasciano più spazio.

Il rumore è una delle lamentele più frequenti, riguardo ai mulini per l'energia eolica e in effetti i mulini di qualche anno fa avevano questo problema, soprattutto se carenti in manutenzione. I mulini più recenti a quanto ne so hanno ridotto moltissimo le emissioni di rumore. Non ho ancora potuto "sperimentare" in prima persona, ma mi hanno detto che già a poche centinaia di metri non si sente nulla (e se calcoli che per ogni mulino sono necessari 5 ettari di terreno, trovarsi a poche centinaia di metri da esso non è poi così facile). Di quest'ultima affermazione però non posso essere certo, perché - come ho scritto poco sopra - non ho ancora avuto modo di sperimentare.

Anonymous ha detto...

Anche io come racchio penso che è meglio produrre l'energia in modo pulito e magari chiudere o evitare che centrali come quella presente a Rossano inquinino l'ambiente deturpando il territorio!!
Mi scuso ma trovo il fatto di pensare che bisogna produrre per il proprio fabbisogno e non per quello collettivo mi lascia al quanto perplessa.
Saluti

Anonymous ha detto...

Scendi in campo anche tu per le energie alternative adatte al paesaggio.... di SI all'energia pulita e NO alla deturpazione del territorio. Firma anche tu, per salvare una delle parti più belle del Salento!



SONO I PROGETTI CHE NON RISPETTANO LA GENTE E I LUOGHI CHE FANNO NASCERE LE AVVERSIONI!

FIRMA ANCHE TU!

http://www.firmiamo.it/bastaeolicoselvaggio

Anonymous ha detto...

Siete di una miopia unica!!!
Io ho 23 anni, ingegnere calabrese laureato in italia e attualmente in spagna, stanco di vivere in un paese miope governato da una classe politica ancora più miope e volgare.
Questo articolo non sa neppure di che cosa parla, perchè, senza alcuna presunzione, non sa neppure che cos'è l'energia. A parte il fatto che io non ho mai capito quale fastidio diano le torri agli occhi, visto che secondo me sono un opera umana che possono semplicemente abbellire il paesaggio naturale, opera simbolo dell'ingegno e della creatività positiva dell'uomo, vorrei porre una domanda: è meglio utilizzare energia derivante dalla combustione di combustibili fossili e respirarne tutte le porcherie o utilizzare energia che deriva semplicemente di ciò che più naturale esiste sulla terra?
In spagna oramai moltissimi giorni all'anno l'energia eolica produce molti di più della nucleare (in questo preciso istante ad esempio), ma in italia non si può. Perchè i difensori del paesaggio non lo permettono. Dov'erano questi difensori quando sono state deturpate gran parte dei nostri 800 km di coste???
Povera italia, che futuro buio!!!

Pino ha detto...

Caro anonimo (mi riferisco all'ultimo commento). Lei non mi conosce quindi non si può permettere di offendere la gente basandosi sulla presunzione del suo titolo di studio. Prima di giudicare si rechi in Calabria e poi parli pure. Hanno deturpato il paesaggio per favorire non si capisce chi. Adesso partiranno con le centrali nucleari lo stesso. Quindi perchè rovinare il territorio e partire cmq con il nucleare? Che fine fa l'energia prodotta in eccedenza rispetto al fabbisogno della regione?