Si vuole che il primo nome della Calabria fosse stato "Aschenazia" dal suo primo abitatore "Aschenez", nipote di Jafet, figlio di Noe'. Egli sarebbe approdato sulla costa dove ora sorge Reggio Calabria, che, a perenne memoria dell'ipotetico avvenimento, ha intitolato a lui una strada: "via Aschenez ".

11 giugno 2010

Sila Festival 2010

di Maria Murante

Selezionati 12 corti e 4 lunghi per il concorso cinematorgrafico Sila Festival – Mostra del cinema Eco-ambientale e della Terra d’Origine, alla II edizione, che avrà luogo il 25/26/27 giugno nello spendido scenario della presila catanzarese di Villaggio Mancuso.

Tra i corti e i lunghi selezionati, spiccano nomi già noti agli ambienti dei festival, registi che hanno fatto dell’amore per il cinema impegnato uno scopo di vita: la parola è quella degli emarginati, di chi – normalmente – non ha voce per combattere e gridare le proprie battaglie; la parola è quella della Terra, della Terra che piange la sua sofferenza. I cortometraggi selezionati al Sila Festival sono: Xie Zi del lucano Giuseppe Marco Albano, storia emozianante di scontro di culture; Cilento - Storie di pane e grano di Piero Cannizzaro storia giocosa ed ironica sul recupero dell’arte del baratto; Noi ci siamo già di Francesco Azzini, sulle possibili alternative ecologiche per una vita sana e in sintonia con l’ambiente; Bovino in 8 mm di Francesco Colangelo, video-documentario sulle origini e le tradizioni di Bovino; Rossa Super di Paolo Geremei, piccolo racconto surreale sulle dinamiche del potere e del denaro sulle scelte umane; Abuso di Stefania Milazzo, video-documentario sullo smaltimento illecito di rifiuti tossici; Dieci chili di mare di Francesco Uboldi, video-documentario sull’arte della pesca e sull’amore per il mare e i suoi segreti; Habibi di Antonella Perrucci, commuovente storia di guerra e ricerca dell’identità vissuta con gli occhi di bambini che non hanno mai conosciuto l’infanzia; Il re del mare di Samuele Wurtz, video-documentario sulle testimonianze storiche delle balene in Toscana; Riconoscere di Enrico Conte, storie di vite spezzate dal destino, il Bene e il Male che si fondono tra ricordi, memorie, infanzie rubate; La mia Italia - Madre o matrigna? di Yonas Tesfamichael, documentario di denuncia di un immigrato di cittadinanza italiana che svela i retroscena burocratici che quotidianamente colpiscono gli immigrati regolari in Italia; Se ci dobbiamo andare, andiamoci di Vito Palmieri, ironico corto sugli emigrati meridionali al Nord e sull’incontro/scontro di culture.

I lungometraggi selezionati al Sila Festival sono: Paradiso ritrovato di Patrizia Marani, video-documentario che testimonia la possibilità di una vita in accordo con l’ambiente; Un sogno serio di Andrea Pellizzer, storia con risvolti comici e burleschi su un sogno impossibile che diventa realtà; La svolta. Donne contro l'Ilva di Valentina D'Amico, tragica e lucida testimonianza sull’Ilva e lotta di mogli, madri, figlie contro le morti bianche; In the land of wonders di Maja Pavic', commuovente storia di un’infanzia rubata dalle conseguenze di una guerra che è distrastro ambientale: l’uranio impoverito e il cancro.

Per la categoria “sceneggiature”, novità della II edizione del festival, le opere selezionate sono Un pezzo di pane di Mattia Petullà, Ritorno di Gilberto Migliorini, Fango di Ambra Parodi.

Verranno proiettati, durante la serata di premiazione come film fuori concorso, Basilicata coast to coast di Rocco Papaleo e My land di Maurizio Paparazzo, entrambe pellicole già note al pubblico e vincitrici di diversi premi cinematografici italiani.

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