Si vuole che il primo nome della Calabria fosse stato "Aschenazia" dal suo primo abitatore "Aschenez", nipote di Jafet, figlio di Noe'. Egli sarebbe approdato sulla costa dove ora sorge Reggio Calabria, che, a perenne memoria dell'ipotetico avvenimento, ha intitolato a lui una strada: "via Aschenez ".

10 maggio 2011

San Francesco da Paola Patrono del Regno delle Due Sicilie

di Maria Lombardo

E' senza dubbio una della figure più carismatiche della Chiesa Cattolica un grande taumaturgo uno sfavillante profeta nonché l'unico grande Santo del nostro Sud che operò sotto il Regno di Napoli , la cui fama carismatica ebbe ripercussioni anche sotto i Borbone .Fonte di carismi e una vita costellata da prodigi e miracoli. Patrono della terra di Calabria e Patrono delle Due Sicilie con bolla papale istituita e firmata da Papa Clemente XII parole che non necessitano un commento. Vogliono alcuni scrittori affascinati dalla sua cristiana figura che il potente frate eremita fosse nato a Paola cittadina marittima di Calabria Citra (provincia di Cosenza) ,da una famiglia molto devota alla figura del Frate d'Assisi tanto da imporgli il nome di Francesco . Seguito dalla sorella Brigida al compimento del suo primo anno il prodigioso infante viene colpito da uno sconosciuto virus che comprometteva la vista ,Francesco allora venne spinto ad indossare il famulato fino a remissione del virus come voto al suo protettore decorso che ebbe brevissima durata. Fin da giovanissimo il futuro frate offriva a Dio le sue tribolazioni e non dimenticò mai di ringraziare il Signore del bene fattogli fin quando non decise di chiedere i voti al Convento di San Marco Argentano offrendo il suo atto di famulato . Il frate cappuccino decise nel 1430 di visitare Assisi città a lui cara ,Loreto e Roma qui si scontrò con lo sfarzo della città eterna avendone una sensazione negativa lo stesso ci informa che :” Gesù non portava abiti così sontuosi” riferendosi alla Curia Romana .Tornato in terra natia il nostro Patrono si dedicò alla costruzione di numerosissimi conventi tra Calabria e Sicilia facendo parlare ovunque di lui e dei suoi carismi . Nella sola Calabria Ultra il frate eremita istituì conventi dell'ordine dei minori , a Polistena a Nicotera , Scilla Catona , e Reggio per poi varcare i confini marini della sponda Peloritana prodigiosamente sul suo manto . Tuttavia le tracce della sua vita e dei suoi miracolosi interventi sono visibili a Paola ovunque ivi si respira aria di santità . Il 4 luglio del 1438 venne portato alla luce un documento in cui si attesta la costruzione delle chiesa il frate stesso ebbe da dire molte volte tali parole:” chiunque mi aiuti nella messa appunto della Chiesa e del Chiostro riceverà l'indulgenza” anche i proprietari terrieri accorsero a fare il miracolo della Chiesa che in men che non si dica divenne il fulcro di pellegrinaggio e preghiera . Il Regno Napoli che all'ora era governato dagli Aragonesi vide spiccare per santità divina moltissimi miracoli come l'acqua della cucchiarella fatta sgorgare per sanare le piaghe di un giovane del posto ,mentre la sua fama di profeta giunse alle maggiori corti europee profetizzando assedi turcheschi come il caso Otranto per poi essere liberata dal Re di Napoli, nel 1480 , e arrivo di proli desiderate. Giunto sulle sponde calabre tirreniche per raggiungere la costa messinese l'eremita che già portava stampato il simbolo “CHARITHAS “ accompagnato da un giovane novizio chiese di essere traghettato da un pescatore del posto narrano i testi che il malgarbo del catonese pescatore ,spinse il Santo Patrono a stendere sulle acque gelide dello Stretto il suo manto e ad adagiarsi miracolosamente per poi trovarsi sulla riva opposta osannato dai Messinesi che lo scorsero .il Fragumi scrittore siculo ci ha lasciato scritto tali parole:” “ De' latrin mastin , Scilla e Cariddi ,varca con due seguaci il mar'ingordo .Lo sdrucito mantel gli forma il bordo .Stella polare in ciel Dio gli sfavilla” . Giunto in tal luogo il frate eremita iniziò il suo apostolato spingendosi fino a Milazzo dove ivi fondò un nuovo convento che proseguirà fino all'incremento del culto . Nel 1480 il Santo Frate eremita su monito del Re di Napoli al fine di rinsaldare i rapporti sopiti sullo scacchiere Europeo è costretto a varcare contro voglia le Alpi , in quanto , chiamato dal Re ammalato gravemente e convinto che il frate taumaturgo potesse salvarlo .Partito su una feluca da Paterno Calabro e con i consigli del Papa che voleva fortificare lo Stato Papalino salpò nel 1483 .In poco tempo giunse al porto di Napoli accolto trionfalmente dal popolo partenopeo e dal Re in persona Ferdinando I ,le fonti storiche del periodo ci informano così :” L'arrivo del frate dei miracoli fu una vera festa persino Sua Maestà in persona si inchinò a lui “ . Giunto in Francia vi rimase per circa 25 anni ricordando sempre i lamenti ed i dolori della gente di Calabria incantando per la perfezione nello descrivere anche i dotti della Sorbona che di lui dissero :” la Charitas cristiana di quest'umile servo di Dio è grande quanto i prodigi da lui compiuti “. Affrontare la vita di corte ed intrattenere rapporti con tre sovrani d'oltralpe rinsaldarono da un lato i rapporti politici e rafforzarono la fede dello Stato . Ma quando chiese di far rientro in Patria Luigi XIII per i motivi sopra indicati gli negò il permesso Francesco non poteva disobbedire si spense così a Plesis- le -Tour il 2 aprile 1550 .
Le spoglie mortali del Santo Eremita rimasero in Francia proprio fino al 1815 anno in cui L'Europa stava per affrontare il Congresso di Vienna le spoglie mortali furono ricondotte in Patria e fatte passare dalla Capitale. Tuttavia proprio questo passaggio fece erigere la Basilica reale di Napoli a lui intitolata . Lo stesso passaggio indusse il papa Clemente XII ad accontentare i lamenti del popolo nominando Frate Ciccio lo Paolano Patrono del Regno delle Due Sicilie accompagnato sia da veto di Stato che da bolla papale fecendo rientro nel suo convento dove oggi è meta di pellegrinaggio e devozione. I rapporti tra la Casa Reale di Borbone e la figura mistica del frate non si conclusero qui la cronaca datata 1844 afferma ciò :” Ferdinando II e la consorte Maria Teresa d'Austria si recarono a Paola per voto”.

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