Si vuole che il primo nome della Calabria fosse stato "Aschenazia" dal suo primo abitatore "Aschenez", nipote di Jafet, figlio di Noe'. Egli sarebbe approdato sulla costa dove ora sorge Reggio Calabria, che, a perenne memoria dell'ipotetico avvenimento, ha intitolato a lui una strada: "via Aschenez ".

23 ottobre 2006

Decreto per la Locride

Da “Il Giornale di Calabria”del 20 ottobre 2006

“Il decreto per la Locride annunciato dal ministro della Giustizia, Clemente Mastella, va nella direzione auspicata da quanti indicano nel ripristino della legalità in vaste aree della Calabria una delle priorità di cui lo Stato deve farsi carico. Allo stesso tempo, è un segnale significativo la capacità, dimostrata dal Governo, di ascoltare i familiari di vittime della mafia che chiedono giustizia”. E’ quanto afferma, in una nota, l’assessore regionale alla Salute, Doris Lo Moro, esponente dei Ds. “E’ ancor più significativo – sostiene Lo Moro – che l’annuncio del ministro Mastella sia giunto nel giorno in cui lo Stato ha colpito le cosche mafiose della provincia di Cosenza, con un’operazione dei carabinieri che ha permesso di risalire ai mandanti ed agli esecutori di omicidi che sembravano ormai destinati all’impunità, come nel caso del delitto Cosmai. Si tratta indubbiamente di un segno positivo per i familiari delle vittime, ma lo è soprattutto ai fini della riaffermazione della sovranità dello Stato”. “ Sono segnali incoraggianti – sottolinea ancora l’assessore – per chi in questa regione ha responsabilità pubbliche e lavora per risolvere i problemi amministrando nel rispetto della legalità. Sotto questo aspetto, purtroppo, va registrato l’ennesimo attacco contro le istituzioni democratiche, con le intimidazioni subite dal sindaco di Vibo Valentia, Franco Sammarco, e dal presidente della Provincia di Crotone, Sergio Iritale. Anche sotto questo aspetto evidentemente molto è ancora da fare. Lo Stato deve garantire la sicurezza di chi amministra nella legalità e deve colpire senza tregua le organizzazioni criminali ed i loro traffici illeciti”. Per Lo Moro “occorre aggredire i patrimoni accumulati illecitamente dai clan; allo stesso tempo è fondamentale che le organizzazioni criminali, e l’illegalità in generale, rimangano fuori dalle istituzioni. La certezza della pena è una condizione fondamentale nella lotta all ‘ndrangheta. E’ importante che delitti particolarmente gravi non restino impuniti; la convinzione dell’immunità rispetto alle leggi dello Stato non può che incrementare la prepotenza della malavita: ogni trionfo della giustizia, viceversa, è un colpo diretto alla forza criminale della mafia”.

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