Leggendo il “Giornale di Calabria” del 14/10/2006 mi ha colpito la dichiarazione dell’Assessore alla Protezione civile Benedetto Di Iacovo riguardo un Piano della Protezione civile per il centro storico di Corigliano, che desidero riportare integralmente: “Il Piano ha lo scopo di prevenire il rischio di inondazioni e il fenomeno sismologico per il centro storico. Le prossime tappe saranno quelle di dotarci del Centro Operativo Comunale ( Coc ) di protezione civile, che in caso di calamità fornirà i soccorsi e le attrezzature necessarie. I responsabili del settore dovranno predisporre l’Organigramma riportante i nominativi e le funzioni che si dovranno svolgere nell’eventuale emergenza, nonché la segnalazione dei luoghi sicuri di raccolta dei cittadini da indicare con apposita segnaletica”. “ Dovrà essere, infine, realizzato un opuscolo da consegnare ai cittadini per i conseguenti comportamenti da adottare in caso di calamità”.
E’ palese, quindi, che Corigliano come del resto tutta la Calabria, è a rischio di calamità sismologiche. Apprezzabile quindi che finalmente si cominci ad improntare un piano di emergenza; vergognoso che si è dovuti arrivare nel 2006 per cominciare a parlarne. Non è chiaro, invece, e mi fa pensare e preoccupare che non si parla affatto delle misure che s’intendono adottare per scongiurare il rischio di inondazioni. Mi auguro che a tralasciare questa problematica sia stato il giornalista che ha scritto l’articolo e non l’Assessore. In caso contrario mi fa pensare il fatto che non sia stata denunciata tale grave mancanza. Perché chi ha il potere di denunciare tutto quello che non va ( in questo caso colui che ha scritto l’articolo ), evidenzia solo il lato positivo della vicenda credendo di imbambolare i lettori? In Calabria si è sempre in campagna elettorale? Quanti altri comuni sono a rischio di catastrofi idrogeologiche? Bisogna che succeda qualcosa per parlarne per pochi mesi ( vedi Sarno )?
E’ palese, quindi, che Corigliano come del resto tutta la Calabria, è a rischio di calamità sismologiche. Apprezzabile quindi che finalmente si cominci ad improntare un piano di emergenza; vergognoso che si è dovuti arrivare nel 2006 per cominciare a parlarne. Non è chiaro, invece, e mi fa pensare e preoccupare che non si parla affatto delle misure che s’intendono adottare per scongiurare il rischio di inondazioni. Mi auguro che a tralasciare questa problematica sia stato il giornalista che ha scritto l’articolo e non l’Assessore. In caso contrario mi fa pensare il fatto che non sia stata denunciata tale grave mancanza. Perché chi ha il potere di denunciare tutto quello che non va ( in questo caso colui che ha scritto l’articolo ), evidenzia solo il lato positivo della vicenda credendo di imbambolare i lettori? In Calabria si è sempre in campagna elettorale? Quanti altri comuni sono a rischio di catastrofi idrogeologiche? Bisogna che succeda qualcosa per parlarne per pochi mesi ( vedi Sarno )?
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