Si vuole che il primo nome della Calabria fosse stato "Aschenazia" dal suo primo abitatore "Aschenez", nipote di Jafet, figlio di Noe'. Egli sarebbe approdato sulla costa dove ora sorge Reggio Calabria, che, a perenne memoria dell'ipotetico avvenimento, ha intitolato a lui una strada: "via Aschenez ".

1 aprile 2007

Bova: Processione delle Persephoni

Ogni anno la Domenica delle Palme a Bova si ripete, ormai da secoli la cosiddetta “Processione delle Persephoni”. Si tratta di un rito unico e spettacolare sconosciuto nel resto della Calabria; si portano in processione, fino al Santuario di San Leo, delle grandi “statue” femminili “scolpite” con foglie di ulivo. Queste statue sono “scolpite” con pazienza e maestria dai contadini che intrecciano foglie di ulivo intorno ad un’asse di canna, costruendo figure femminili, le cosiddette “pupazze”. Queste statue sono poi abbellite ed adornate con fiori freschi di campo, frutta fresca e primizie. Dopo la benedizione queste statue vegetali sono portate fuori dalla chiesa e vengono in parte smembrate delle loro componenti (steddhi) che vengono distribuiti agli astanti.
Queste “steddhe” benedette sono posizionati su un albero di ogni singolo podere, oppure sulla parete della camera da letto, o sull’anta della cristalliera, altri addirittura usano le “steddhe” per togliere il malocchio alla casa ed ai suoi abitanti. Questi ramoscelli benedetti, dopo un anno, non sono buttati in quanto non perdono la loro sacralità; è usanza incenerirli su una brace ardente. Durante l’incenerimento delle “sthedde”, i partecipanti recitano la seguente preghiera: “A menza a quattru cantuneri nci fu l’Arcangelu Gabrieli, dui occhi ti docchiaru, tri ti sanaru, lu Patri, lu Figghiu, lu Spiritu Santu. Tutti li mali mi vannu a mari e lu beni mi veni ccani. Lu nomu di San Petru e lu nomu di San Pascali, lu mali mi vai a mari lu beni mi veni ccani ”.
Il nome del rito, “Persephoni”, deriva dal fatto che suddette statue vegetali, spesso giunoniche, ricordano appunto il mito greco di Persephone e di sua madre Demetra, dee che presiedevano all’agricoltura. Secondo la leggenda, Persephone fu rapita da Ades signore dell’oltretomba mentre raccoglieva i fiori nel campo Niseo. Ciò provocò la scomparsa della vegetazione; in seguito alle suppliche di Demetra a Zeus, si ottenne che Persephone per metà dell’anno tornasse con la madre sulla terra per far rifiorire e rinverdire i campi.

1 commento:

Anonymous ha detto...

Veramente interessante. Non conoscevo questa tradizione, anche se sono calabrese. Complimenti per il blog...

Lucia (Cosenza)