Il “Presepe Vivente” di Sant’Andrea Apostolo dello Jonio è una
manifestazione di folklore e devozione che si svolge durante le vacanze
natalizie, tra Natale e Capodanno, nei giorni 27-28 e 29 dicembre dalle 17.30 alle 20.30.
Quella del 2016 è la
quinta edizione. Il Presepe Vivente viene organizzato mediante
un percorso tra le vie e le viuzze del borgo antico, in cui i paesani si
trasformano in figuranti mettendo in scena un presepe coinvolgente che unisce tradizione
religiosa e tradizione del territorio. Il risultato è
un'interessante commistione di storie conosciute, quelle del Vangelo, e storie
sconosciute, quelle del paese di Sant'Andrea e dello spirito calabrese di
queste zone, in una cornice che è sicuramente corretto definire teatrale.
I visitatori
provengono da ogni parte della Calabria e anche da altre Regioni. Essi
ammontano a circa 3500.
Sant'Andrea Apostolo
dello Ionio è un comune della provincia di Catanzaro che conta poco più di 2000
abitanti.
L' edizione del 2012
di questo presepe è stata vincitrice del miglior presepe vivente d'Italia e
la regia è stata affidata a Rocco Chinnici.
il percorso alterna
visione e realtà, in una sequenza temporale che riproduce inquietudini di madre e
ricordi dell'infanzia di Maria. Parliamo di cornice teatrale
per evidenziare il fatto che questo presepe vivente non è affatto statico e
silenzioso ma è recitato e cantato, anche con una certa enfasi!
Piccoli quadretti
della vita di un tempo nei borghi calabresi si intrecciano con la storia di
Gesù, raccontata da Maria come nell’edizione del 2013. Le emozioni di
una mamma insieme a quelle di una donna, semplice ma allo stesso tempo
straordinaria. Come tutte le mamme.
Il percorso non
sarebbe stato così suggestivo se fossero mancate la serietà ed il rigore da parte
degli organizzatori e dei figuranti (Circa 200). Le visite si svolgono a
piccoli gruppi ed è vietato parlare sia con gli altri membri del gruppo, sia
con i figuranti. Tutto si svolgeva nel rispetto della scena e delle musiche,
esigendo il silenzio degli spettatori, proprio come a teatro.
La struttura del
percorso conferisce significato a tutta la narrazione: non è la ragione a
scandire gli avvenimenti ma sono le passioni. Anche di un Erode che per paura
di perdere il suo trono ordina ai suoi soldati di uccidere tutti i bambini del
villaggio
Scene più elaborate si
alternano a scene più semplici, creando attesa e sorpresa.
Questo anno le scene
che hanno formato il presepe sono state 50. Una delle novità è quella dei
pescatori al lago. La presenza dell'albero che impedisce allo sguardo di andare
oltre la scena, chiudendola in questo terrazzo ricco di vegetazione.
L'aspetto più
affascinante è quello folkloristico che si esprime con la rappresentazione di
momenti e tradizioni della vita del posto: dalla preparazione del pane, a
quella del sapone e di altri prodotti tipici del posto, come le zeppole.
Praticamente un piccolo museo delle arti e dei mestieri della Calabria di un tempo ma
anche di quella di oggi. Magari cambia qualche strumento
che diventa più comodo, più semplice, ma i prodotti, la cura e la passione con
la quale vengono realizzati, rimangono gli stessi.
Il calzolaio, l'
argagnaru, L'arrotino, Il fabbro
"E tu ce l'hai un
fatticello da raccontare?" chiede l'anziano alla bimba, dopo aver
raccontato la sua entusiasmante storia. Questa è la mia scena preferita.
Ci si diverte
attraversando questa storia e queste stradine che in calabrese chiameremo
"rughe". Ma ancor di più mi sono fatta prendere dall'affiatamento
popolare che una simile organizzazione richiede: non è così semplice mettere su
uno spettacolo tanto grande e popoloso. Si viene rapiti dalle voci, quelle
candide dei bimbi e quelle calde dei più grandi, che cantano in dialetto le
storie che solo questi borghi conoscono. Un paese che mettendo in mostra se
stesso, si fa conoscere e conserva la memoria delle proprie tradizioni
riportando alla vita oggetti che hanno ancora tante cose da raccontare. Un
paese, Sant'Andrea Apostolo dello Jonio, che mostrando se stesso riesce anche a
far ricordare perché esiste il Natale, qual è la grande narrazione che ispira
queste feste e che fonda gran parte del mondo occidentale cristiano e
cattolico.
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