Si vuole che il primo nome della Calabria fosse stato "Aschenazia" dal suo primo abitatore "Aschenez", nipote di Jafet, figlio di Noe'. Egli sarebbe approdato sulla costa dove ora sorge Reggio Calabria, che, a perenne memoria dell'ipotetico avvenimento, ha intitolato a lui una strada: "via Aschenez ".

17 gennaio 2007

Mimmo Rotella


Il Comune di Catanzaro, in occasione del primo anniversario della morte di Mimmo Rotella, ha organizzato una serie di iniziative per rendere omaggio ad uno dei più grandi artisti del Novecento.
Mi fa molto piacere che il Comune di Catanzaro in quest’occasione ha posto le basi per fare della città natale dell’artista il luogo privilegiato per chi ama l’arte di Rotella, per gli appassionati d’arte moderna e per gli studiosi. Infatti, oltre al convegno che si terrà all’auditorium Casalinuovo il prossimo 23 gennaio, è nei programmi dell’amministrazione comunale promuovere e portare avanti iniziative quali la valorizzazione della “Casa della Memoria” voluta dallo stesso Rotella nella casa materna di vico dell’Onda, la realizzazione di un monumento a lui dedicato nel piazzale del San Giovanni (lo scultore Christo, anch’egli appartenente al Nouveau Réalisme, si era dichiarato disponibile a realizzare il monumento funebre), l’intitolazione dell’Accademia di Belle Arti a Mimmo Rotella. L’obiettivo finale della Giunta guidata da Rosario Olivo è quello di creare un’esposizione permanente di opere di Rotella nei locali del San Giovanni.
Leggendo delle iniziative che la Città di Catanzaro ha intenzione di effettuare per commemorare e per tenere sempre viva la memoria di questo grande artista, ho avuto l’esigenza di documentarmi e di postare non per presunzione ma per ripetere, purtroppo, quanto detto in precedenza sul post “Corrado Alvaro” riguardo le scelte didattiche fatte dai “prof” (spero solo ai miei tempi) che spesso preferiscono tralasciare gli artisti contemporanei (e dire che al liceo ho studiato disegno e storia dell’arte cinque anni). Come si fa a tralasciare lo studio di uno dei più grandi artisti del Novecento, inventore di nuovi generi artistici come il décollage e il doppio décollage, esponente di primissimo piano della Pop-Art. Mimmo Rotella aveva fama di giramondo; nato a Catanzaro il 7 ottobre 1918, si trasferisce a Napoli conclusa la scuola media per intraprendere gli studi artistici. Ottenuto un impiego al Ministero delle Poste e Telecomunicazioni nel 1941 si trasferisce a Roma. Lascia la capitale dopo un breve periodo in quando richiamato alle armi. Nel 1944 lascia l’esercito ed ottiene il diploma al liceo Artistico di Napoli. L’anno dopo ritorna a Roma dove inizia a dipingere quadri neo-geometrici. La sua prima mostra nel 1951, presso la Galleria Chiurazzi di Roma, non riscuote il favore della critica. Dopo un primo contatto con l’arte francese con un’esposizione al Salon des Realistés Nouvelles, nel 1952 si trasferisce negli Stati Uniti, all’Università di Kansas City dopo aver ottenuto una borsa di studio dalla Fullbright Foundation.
Dopo una breve crisi nel 1953 che lo spinge ad affermare che nell’arte non si può fare niente di nuovo e durante la quale interrompe la produzione pittorica, inventa il décollage in seguito alla scoperta del manifesto pubblicitario come espressione artistica della città (questa scoperta è definita dal Rotella “illuminazione Zen”). In pratica incolla sulla tela pezzi di manifesti strappati per la strada, adottando il collage dei cubisti. Inventa dopo un breve periodo il doppio décollage: il manifesto staccato prima dal cartellone, poi, strappato in laboratorio; in quegli anni si serve anche dei retro d’affiche, usando i manifesti dalla parte incollata per ricavarne opere non figurative e monocrome. Dal 1956 in poi arrivano i riconoscimenti (Premio Graziano, Premio Battistoni e della Pubblica Istruzione); è etichettato dalla critica dei tempi come strappamanifesti o pittore della carta incollata. Nel 1960 aderisce, anche se non ne firma il manifesto, al Nouveau Réalisme teorico del quale è Pierre Restany che riunisce artisti quali Christo, Klein, César Hains. In quegli anni Mimmo Rotella esegue anche assemblages di oggetti quali tappi di bottiglia, corde, ecc…Giocano un ruolo di rilievo nell’orientamento di Rotella la Pop Art e l’Espressionismo astratto americano. Usando strumenti tipografici tra la fine degli anni sessanta e i primi anni settanta realizza gli Art-typo; si tratta di stampe riprodotte su tela. Lasciata Parigi definitivamente, si trasferisce a Milano nel 1980. Elabora in quegli anni le “blanks”: manifesti pubblicitari ricoperti da fogli bianchi. Realizza le sovrapitture: interviene pittoricamente sui manifesti lacerati ed incollati su tela; vi traccia scritte anonime, messaggi d’amore, scritte politiche.
Nel 1992 riceve il titolo di Officiel des art set des Lettres dal Ministro della Cultura francese. Nel 2000 ha ricevuto la laurea honoris causa in Architettura all’Universistà degli Studi di Reggio Calabria. E’ morto a Milano l’8 gennaio 2006. Per sua espressa volontà, è stato sepolto a Catanzaro.

6 gennaio 2007

Nevica: piste chiuse


E’ veramente paradossale e a dir poco scandaloso. Durante le feste natalizie, si assiste ad un gran movimento di turisti alla ricerca, oltre che delle mete tradizionali, anche e soprattutto delle località di montagna nella speranza di trovare le piste innevate. Quest’anno nelle località del Settentrione d’Italia, nonostante non ci siano state nevicate, ci si è comunque attrezzati per rendere agibili le piste con la neve artificiale. In Calabria le previsioni metereologiche hanno aiutato molto; infatti ho potuto leggere che le piste di Lorica, Camigliatello e di Cotronei hanno funzionato a pieno ritmo grazie agli oltre 80 centimetri di neve presente. Fin qui niente di strano, paradossale o scandaloso. Ci sono state nevicate che hanno permesso l’apertura dei tre impianti suddetti ma che hanno anche provocato la chiusura degli impianti per lo sci di fondo di Carlo Magno e di Montescuro in quanto non in grado di offrire nessun tipo di servizi per accedere alle piste da sci. Ha ragione il circolo Sila di Legambiente a protestare inviando una lettera al presidente della Regione, Agazio Loiero; al prefetto di Cosenza, Francesco Mugolino; al Procuratore della Repubblica di Cosenza, Alfredo Serafini e al comandante della stazione dei Carabinieri di San Giovanni in Fiore, Carmine Levato. Dopo aver denunciato la situazione su descritta, si legge in questa lettera testualmente quanto segue: “Ogni anno, in questo periodo, siamo costretti a denunciare le solite inadempienze di istituzioni sorde ai nostri allarmi e indifferenti alle nostre segnalazioni”. “ Non c’interessa indagare sui motivi, veri o presunti, che stanno alla base di tale situazione. C’interessa, invece, informare le istituzioni e le autorità competenti perché si adoperino per porre rimedio ad una situazione che ci danneggia e nega al nostro territorio una possibilità di concreto sviluppo turistico”.
Mi auguro veramente di non leggere in futuro denunce da parte di Legambiente riguardo inadempienze che mettono in seria difficoltà il turismo nella mia regione. La neve rappresenta una risorsa importante per il turismo. Come si fa a parlare di sviluppo del turismo se le strutture ricettive già presenti non sono in grado di funzionare a pieno regime e produrre importanti opportunità lavorative ed economiche?

Aroldo Tieri

Nella notte del 29 Dicembre 2006, “l’Italia ha perso uno dei suoi più grandi attori, un artista che ha attraversato un’epoca lasciando sempre un segno di prima qualità”. Con queste poche parole il sindaco di Roma Walter Veltroni è stato il primo a ricordare l’attore Aroldo Tieri scomparso all’età di 89 anni nella clinica romana Stella Mattutina tra le braccia della moglie Giuliana Lojodice. Scompare con lui un pezzo di storia del teatro, del cinema e della televisione italiana.
Figlio del giornalista e critico teatrale Vincenzo Tieri, Aroldo è nato il 28 Agosto 1917 a Corigliano Calabro; nel 1937 debuttò a teatro in “Francesca da Rimini“ dopo essersi diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico“. Negli anni 1938 – 1941 recita nella “Dodicesima Notte“ e “Le Allegre Comari di Windsor“ dopo essere entrato a far parte della Compagnia del Teatro Eliseo di Roma. Nel dopoguerra raggiunse il successo con il teatro di rivista di Garinei e Giovannini, accanto a Totò, Gino Cervi, Anna Magnani, Walter Chiari. Recitò anche nelle commedie leggere di Rattingan e Barry e in opere di maggiore impegno come il teatro di Pirandello.
Tra gli anni ‘50 e ’60 si dedica alla radio, alla televisione ed al cinema lavorando con registi del calibro di Steno, Soldati, Frignone, Mattoli. Girò oltre cento film; fu spalla di successo dei maggiori interpreti della commedia all’italiana. Indimenticabili le parti da lui svolte nei film “Totò cerca casa“, “Totò cerca moglie“, “Totò Sceicco”, “Totò e i re di Roma”, per ricordarne solo alcuni. L’ultima sua comparsa sul grande schermo si ebbe nel 2001 nel “ Pinocchio “ di Roberto Benigni. Alla radio interpretò molti radiogrammi ( da ricordare i Racconti romani di Moravia ). Esordisce in televisione nel 1957 recitando nello sceneggiato“La Foresta pietrificata“; presentò anche l’edizione 1960-61 di Canzonissima insieme all’attrice Lauretta Masiero.
Nel 1965 torna a tempo pieno al teatro formando una Compagnia con la moglie Giuliana Lojodice. Interpretano assieme spettacoli di grande popolarità e alto livello, da “Il gioco delle parti“ di Pirandello a “Un marito“ di Svevo, da “Candida“ di Shaw a “Il misantropo” di Moliére.
Nel 1984 Tieri ricevette il premio Armando Curcio per la rappresentazione Un Marito di Italo Svevo. L’ultimo suo lavoro teatrale prima del ritiro dalle scene fu L’Amante di Margherite Duras nel 1999.